Secondo quanto rivelato da un recente studio dell’European Photovoltaic Industry Association (EPIA), in Europa vi sarebbe spazio per la realizzazione di superfici di sfruttamento dell’energia solare su tetto pari ad almeno 22 mila chilometri quadrati. Nell’ipotesi di pieno utilizzo di tali aree, sarebbe possibile generare 1.500 GW di energia fotovoltaica, utilizzando al meglio anche le sommità degli edifici in fase di costruzione o ristrutturazione.
Continua il report EPIA sostenendo che nei ventisette Stati dell’Unione Europea, già in questo momento, circa 4 tetti su 10 e 15 facciate su 100 sarebbero pronti a poter essere sfruttati sinergicamente con la presenza di impianti fotovoltaici, per un’ampiezza appunto pari a circa 22 mila chilometri quadrati.
Sembra insomma che, almeno stando alle considerazioni dell’Associazione, un miglior sviluppo sostenibile non possa che passare anche attraverso la bioedilizia e la bioarchitettura, necessarie per migliorare l’apporto energetico del fotovoltaico, e sviluppare così la produzione di energia “verde” in misura ragguardevole.
Inoltre, prosegue la stessa analisi EPIA, l’installazione di elementi di sviluppo ecocompatibile all’interno degli edifici, potrebbe permettere non solo un miglioramento dell’impatto ambientale del settore edile, ma anche un miglioramento della qualità della vita, visto e considerato che tali componenti potrebbero essere in grado di incrementare l’efficienza dell’isolamento termico o dell’irraggiamento e dell’illuminazione solare.
Immagine tratta da alpc.it
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