Gli impianti fotovoltaici allontanano i pipistrelli dall’area in cui sono installati: scopriamo insieme il motivo di questo comportamento inconsueto
Obbiettivo decarbonizzazione del Pianeta entro il 2050, su questo si basa la svolta green dettata dalla transizione energetica in atto in molti paesi del mondo. Strategie e politiche vanno dunque verso la sistematica riduzione delle emissioni di CO2 con una decisa virata verso lo sfruttamento delle fonti rinnovabili come Sole, vento e acqua. Il progresso tecnologico ha fornito gli strumenti per poter sviluppare dispositivi e impianti in grado di produrre energia pulita attraverso l’irradiazione solare, l’energia cinetica del vento e la straordinaria potenza dell’acqua. Preservare l’ambiente, ridurre i consumi e ridimensionare i costi, i diktat condivisi e auspicati.
Oggi gli impianti fotovoltaici, che catturano i raggi solari per trasformarli in energia elettrica sostenibile e a basso costo, sono capillarmente distribuiti in tutto il Pianeta, modificando via via la capacità di produzione individuale e collettiva a tutti i livelli. L’incognita è rappresentata però dall’impatto che questi dispositivi possono avere sull’ambiente e sugli ecosistemi che lo abitano. La difficoltà risiede proprio nella condivisione degli spazi vitali che inevitabilmente va ad impattare su molte specie animali e sulla loro esistenza. Le considerazioni attuali vanno proprio ad analizzare tale problematica rilevata in particolar modo sui pipistrelli.
I pipistrelli assenti
L’attenzione, dunque, va posta sull’eventuale conflitto che si può verificare tra la presenza degli impianti rinnovabili e quella degli animali. Lo evidenzia un recente studio che troviamo sulle pagine del Journal of Applied Ecology che pone sotto la lente di ingrandimento i dispositivi fotovoltaici e i problemi che possono ingenerare sugli ecosistemi. Con la diffusione capillare degli impianti solari la loro presenza la si può riscontrare ovunque nel Regno Unito, sui tetti e sul territorio agricolo e non solo. Infatti i numeri parlano di un buon 20% di energia prodotta grazie al solare, per un totale complessivo del 50% di fabbisogno energetico coperto dalle rinnovabili.
L’accento viene posto ora su cosa comporta tale cambiamento a livello di impatto ambientale e in particolar modo è stata studiata la reazione di un gruppo di mammiferi specifici: i pipistrelli. Tale specie sembra soffrire più di altre l’installazione degli impianti fotovoltaici, dimezzando la loro presenza nelle vicinanze. La scoperta è sconcertante ed è stata attribuita alla particolare sensibilità dei pipistrelli rispetto alle loro abitudini e alla confidenza con il loro habitat. I cambiamenti sono dunque mal tollerati e ciò li identifica come utili sentinelle della salute di un ecosistema. Il loro inusuale comportamento rispetto ai luoghi interessati dalla presenza dei pannelli non è un buon segnale.
Le ipotesi
Comprendere i motivi dell’intolleranza dimostrata dai pipistrelli nei confronti dei pannelli solari è il prossimo passo e le ipotesi che sono state fatte riguardano alcune evidenze riferibili ad altre importanti assenze, per esempio si riducono gli insetti. L’altra considerazione fatta è quella che si riferisce alla forma piatta e riflettente dei pannelli che potrebbe interferire con la capacità di muoversi dei pipistrelli basata sugli ultrasuoni. Comunque la si guardi la realtà dei fatti è che si è verificata una modifica nell’habitat e questo si riflette sull’ecosistema di riferimento. Gli studi proseguono per garantire il corretto sviluppo delle energie rinnovabili, cercando di renderle sempre più compatibili con la natura di cui faranno parte, eliminando, dove possibile, le criticità.