La Sardegna da il via al progetto serre, il primo nel suo genere in Italia che prevede la realizzazione di dieci impianti fotovoltaici nell’arco di tre anni in altrettante serre; in questo modo si permette alla regione di installare ben 500 MW fotovoltaici in grado di soddisfare i fabbisogni di circa 200 mila famiglie, uguagliando i risultati che si ottengono nel nord Italia grazie all’idroelettrico.
Si tratta infatti del primo progetto di questo genere a livello nazionale, che coniuga produzione da energie rinnovabili con prodotti ortofrutticoli o florovivaistici, un opportunità di crescita non solo economica ma soprattutto ambientale e occupazionale. Il progetto “fotovoltaico in serra” renderà la regione competitiva sia sotto l’aspetto del risparmio energetico ma soprattutto delle produzioni, rendendola in grado di confrontarsi anche a livello europeo con altri colossi come Olanda e Spagna che ormai già da tempo coniugano fonti rinnovabili e produzione ortofrutticola.
Il progetto, che si completerà in tre anni, porterà ad una riduzione di emissioni di Co2 pari a 543 tonnellate assieme ad un risparmio di circa 180 tonnellate di petrolio (PET); inoltre grazie ai 10 impianti fotovoltaici sarà possibile fornire 750 milioni di kilowattora di energia a circa la metà delle famiglie sarde, uguagliando gli standard che nel nord Italia si ottengono grazie all’idroelettrico. Questo anche grazie al così detto “decreto salva-Alcoa” che consente di mantenere stabile il prezzo al consumo dell’energia permettendo di usufruire del medesimo incentivo sul Conto Energia.
Particolare soddisfazione la esprime l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Prato, che commenta: “Si tratta di una rivoluzione per il futuro dell’agricoltura sarda, ma anche per l’ambiente e l’occupazione. Ora tocca al turismo: l’agricoltura multifunzionale dovrà andare sempre più a braccetto anche con il settore dell’ospitalità”.