Già si sapeva che, in tema di inquinamento del mare, sono in aumento le zone senza ossigeno negli oceani, ma non si pensava ad una contaminazione di questo tipo, in grado di mettere in discussione l’identità di genere dei pesci. È stato notato che una grande quantità di pesci ha dei livelli sbilanciati della proteina vitellogenina.
In tema di inquinamento del mare i 2190 km di coste italiane non balneabili fanno più scalpore delle mutazioni che riguardano i pesci in Francia, ma non ci si rende conto che facciamo tutti parte di un unico ecosistema da tutelare, per non mettere in pericolo i delicati equilibri naturali che interessano sia gli uomini che gli animali.
Basterebbe un maggiore senso di responsabilità per stabilire, in tema di impatto ambientale, definizioni e regole per vivere a impatto zero, a vantaggio di tutti. D’altronde, come fanno notare gli esperti, prima o poi le conseguenze coinvolgeranno anche gli uomini, i quali, da questo punto di vista, in un ciclo naturale, sono i principali responsabili del loro vivere meglio.
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