Le fragole bianche arrivano dal Giappone e il segreto del colore è ormai noto: scopriamo tutto su questo frutto.
C’è una tipologia di fragola che arriva dal Giappone, chiamata “Hatsukoi no Kaori”, che è costosa e impossibile da coltivare in Europa: in italiano, possiamo tradurre con “profumo del primo amore” ed effettivamente il profumo di questo frutto è davvero molto particolare. Anche il colore è rarissimo, anzi quasi impossibile da vedere fino a qualche tempo fa nel nostro Paese: queste fragole sono infatti bianche e dal Paese del Sol Levante ne arrivano davvero di diverse specie.
In Italia, nella primavera del 2023, è stata un’azienda lucana a firmare un’esclusiva per la messa in commercio nel nostro Paese della fragola bianca, il cui sapore è davvero molto particolare. Non lo direste mai, ma questa fragola sa di ananas e infatti l’altro nome della fragola bianca è proprio fragola ananassa. La sua storia inizia nel Settecento, ma la commercializzazione dei semi del frutto che oggi noi conosciamo in Europa è molto più recente. Alcuni primi esemplari di fragola ananassa si trovano in Olanda e Belgio a partire dal 2010.
Un frutto simile alla giapponese Hatsukoi no Kaori è stato “riprodotto” negli USA: parliamo della Florida Pearl, un incrocio tra la fragola tradizionale e quella bianca di origini nipponiche. Venne brevettata nel 2020 da un gruppo di ricercatori guidati dal professor Vance Whitacker. Insomma, quella delle fragole bianche non è una storia semplice, anzi ha molte sfaccettature. Ciò che è certo è l’origine di questa particolare colorazione: questo è infatti dovuto all’assenza di pigmentazione, a causa di una carenza di proteina responsabile del colore tradizionale.
Contrariamente a quello che si può pensare, le fragole bianche si possono tranquillamente coltivare anche in casa propria, in quanto non servono molte accortezze. Non si tratta chiaramente delle tipiche pineberry giapponesi, ma di una variante europea e i semi costano davvero pochissimo. Si presentano come un piccolo arbusto perenne, che raggiunge circa venti centimetri di altezza. Fioriscono una sola volta, in primavera, per poi dare i propri frutti in estate.
Queste piantine prediligono luoghi freschi e ombreggiati, non hanno bisogno di particolari cure, ma è molto probabile che la loro parte più alta possa seccare in inverno, per poi rinverdire e quindi rifiorire quando le temperature torneranno ad alzarsi. L’origine di questo frutto è sicuramente esotica ed è “contesa” tra il Giappone, dove una singola fragola può crescere molto e arrivare a costare circa otto euro, e il Cile, dove queste fragole sono davvero molto diffuse e sono note come fragole bianche di Purén, dal nome del piccolo comune delle quali sono originarie.
Insomma, queste fragole hanno preso sempre più piede e ora sbarcano anche in Italia, sebbene va detto che qualcosa di simile è sempre stato possibile trovarlo nelle vaschette acquistate nei supermercati. Erano semplicemente considerate una rarità. Di contro, un mito che va sicuramente sfatato è quello dell’esistenza delle fragole nere, anche queste spesso ritenute un frutto esotico pronto a sbarcare prima o poi in Italia. Anzi, sui siti di e-commerce tanti sono gli annunci per promuoverle.
Ebbene, bisogna chiarire che le fragole nere non esistono e anzi l’unica fragola nera è un’opera d’arte in resina realizzata una ventina di anni fa da tal John Robertson, il cui nome probabilmente non dirà niente a nessuno. Quelle che vengono chiamate fragole nere, in realtà sono delle fragole molto scure, di colore più vicino al viola, che assumono quella colorazione a causa del contenuto di antociani. Basta fare un giro in Rete per scoprire che molti sono stati truffati, avendo comprato anche a cifre esose semi su Amazon ed eBay, spacciati per “semi di fragole nere” e realmente mai sbocciati.
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