Ennesimo incidente in Europa che coinvolge una centrale nucleare. Scoperta una grossa crepa su un reattore in Francia
È stato rubricato come incidente con rischio di livello due, appena uno scalino sotto a ciò che viene definito incidente grave. A Penly, località situata nel nord della Francia, è stata scoperta una grossa crepa su un reattore di una centrale nucleare. La falla è lunga più di 155 mm, corrispondenti a circa un quarto della circonferenza del tubo del reattore, ed è profonda circa 23 mm, poco meno dello spessore della conduttura, che è di 27 mm. Da quanto riportano le comunicazioni della società che gestisce il reattore nucleare non ci sono state alcune conseguenze per il personale e per l’ambiente.
Tuttavia la falla ha indebolito enormemente la resistenza della conduttura rischiando di compromettere il raffreddamento del reattore. Da queste valutazioni la decisione di spegnere il reattore. Nonostante la multinazionale EDF abbia tranquillizzato la popolazione, la preoccupazione a livello locale e nazionale è ancora alta.
Quello di Penly non è l’unico caso. Più di una centrale nucleare in Francia ha degli alti livelli di corrosione, che mettono a rischio sia il funzionamento dei reattori che la possibilità di fuoriuscita di materiale radioattivo. Il reattore di ultima emergenza era stato già riparato due volte. Le riparazioni multiple – a detta della società, potrebbero aver modificato le proprietà meccaniche e strutturali del materiale. Karine Herviou, vicedirettore dell’Istituto per la radio protezione della sicurezza nucleare, ha dichiarato: “In caso di perdita il liquido rimarrebbe comunque nell’edificio del reattore, una struttura interamente in cemento punto pertanto non vi sarebbe alcun impatto sugli abitanti della zona esistono sistemi di sicurezza in atto per portare il reattore in uno stato sicuro e raffreddare il nocciolo”.
Il conflitto ha inserito nuovamente nella discussione pubblica il problema della centrale nucleare, proprio nel momento in cui il governo italiano vorrebbe implementare questa forma di energia alternativa considerata sicura e verde. Gli ambientalisti si oppongono fortemente a questa proposta, e l’opinione pubblica è spaccata fra paura e desiderio di rilanciare l’economia energetica italiana.
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