In Francia il Parlamento è alle prese con un disegno di legge che dovrebbe andare a limitare l’esposizione sui social dei figli minori, qualcosa che è talmente tanto diffuso a livello globale da aver trovato anche una parola inserita nell’Oxford English Dictionary
Nel momento in cui un fenomeno, locale o globale non importa, si trasforma in un termine e uno dei dizionari più conosciuti dell’intero pianeta si aggiorna per inserirlo si ha la certezza che questo fenomeno sia in qualche modo universalmente riconosciuto. Nel nostro piccolo contesto italiano lo abbiamo visto per esempio con petaloso ma se questo nuovo e fantasioso aggettivo serviva solo ad indicare qualcosa di bello, delicato e piacevole come i petali di un fiore, la parola che nel mese di giugno dell’anno scorso è stata invece inserita nel grande volume della lingua inglese ha tutt’altro sapore.
Il termine è infatti Sharenting, un incrocio tra share, condividere, e parenting ovvero fare il genitore. E proprio sull’abitudine di fare sharenting in Francia si sta dibattendo con una proposta di legge a firma Bruno Studer, deputato fedele a Macron.
La proposta di legge prende spunto da una serie di dati diffusi da l’Osservatorio per la genitorialità e l’educazione digitale francese. Uno dei dati più allarmanti è che oltre la metà dei genitori francesi ha condiviso almeno una volta sui social foto o video con protagonisti i propri figli anche molto piccoli. E c’è un preoccupante 43% che lo fa dal momento in cui i figli vengono al mondo. Si tratta questa di una abitudine globale e di certo non solo francese ma è un’abitudine frutto di una buona dose di sostanziale ignoranza di ciò che si può fare in rete. Basterebbe infatti che i genitori si limitassero a pensare per un secondo prima di pubblicare una foto o un video.
Perché tutto ciò che finisce in rete in rete rimane e questo significa che dai truffatori fino ai pedofili chiunque potrebbe scaricare quel contenuto e farne altro. La malizia è nell’occhio di chi guarda ma è anche vero che probabilmente nessuno si è fermato a chiedere al proprio figlio o alla propria figlia di pochi anni che magari batte i piatti seduto per terra se ha veramente voglia di farsi vedere dai diversi miliardi di utenti dei social dove la sua foto o il piccolo e divertente video rischia di finire. C’è quindi, e lo sottolinea anche Save The Children, una progressiva perdita di controllo sia sui contenuti sia su chi quei contenuti li vede.
Il disegno di legge per la Francia sui social firmato da Studer vuole essere un modo per sensibilizzare i genitori ad un utilizzo più responsabile dei social con una visione anche verso il futuro. Ma, trattandosi di un disegno di legge, arriva anche a prevedere sistemi per togliere ai genitori il diritto di poter utilizzare sui social foto e video dei figli senza che questi ultimi ne siano stati informati e di affidare la gestione dell’immagine del minore a una entità terza.
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