Decisione storica in Francia dove adesso sono ufficialmente banditi i viaggi aerei a corto raggio. Un altro passo verso la neutralità climatica del paese
Il disegno di legge si è trasformato in realtà e in territorio francese è ora vietato volare in determinate condizioni e per raggiungere determinate destinazioni. Il percorso che ha portato alla ufficialità della dismissione degli aerei a corto raggio sul territorio francese è stato piuttosto lungo e ha coinvolto anche la Commissione Europea. Si tratta per la Francia di un passo avanti verso la riduzione nazionale delle emissioni di anidride carbonica e di gas clima alteranti.
Sono stati istituiti dei parametri precisi per la cancellazione dei voli, che sono sostituiti da un potenziamento dei trasporti su ferro. E anche se il nuovo provvedimento è diventato legge solo adesso in realtà Air France si era portata avanti e aveva già cancellato tre rotte che erano state individuate come altamente inquinanti. Tre rotte che partivano tutte da Orlì, secondo scalo della capitale Parigi, per raggiungere le città di Nantes, Lione e Bordeaux. Tutte raggiungibili ora con treni che sono addirittura più efficienti, in termini di tempistica, di qualunque aereo.
Lo stop ai voli a corto raggio sulla carta sembra una grande idea. Soprattutto in un Paese come la Francia dove la rete ferroviaria è sviluppata in maniera sufficientemente capillare da consentire un trasporto agevole di merci e persone senza dover utilizzare per forza i grandi uccelli d’acciaio. Ma non mancano ovviamente le critiche che vengono soprattutto proprio dai vettori aerei che si trovano impattati dalla riduzione del numero dei voli.
A parlare per esempio un rappresentante del gruppo Airlines for Europe in cui sono comprese Air France, Lufthansa e Ryanair che definisce esplicitamente il provvedimento una “messa al bando simbolica“. E quindi non un reale modo per affrontare il problema, che comunque esiste, delle emissioni prodotte dai viaggi in aereo. Un giudizio che non poteva non essere negativo anche se per sapere davvero se si tratta di una misura solo propagandistica o se può avere effettivi risvolti positivi sull’aria e sulle emissioni nazionali occorrerà attendere almeno qualche mese, per poter così valutare la reale riduzione delle emissioni portate dal taglio dei voli a corto raggio.
È facile immaginare che la soluzione adottata in Francia, anche se per ora è limitata ad alcune tratte, possa essere implementata anche nel nostro Paese. La situazione francese è però diversa rispetto a quella italiana dove il trasporto ferroviario non è sufficientemente capillare da sostituire in maniera celere ed efficiente molte tratte aeree. Questo però non significa che non si possa comunque puntare a potenziare le linee ferroviarie, per scoraggiare magari non chi decide di prendere l’aereo ma per esempio chi decide di viaggiare con i pullman.
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