La storia di Freya, il tricheco di Oslo recentemente abbattuto ha colpito tante persone. Ecco l’incredibile tributo a quest’animale simbolo della città
Fino alla settimana scorsa il fiordo di Oslo annotava tra le sue attrazione il tricheco Freya, che nel corso del tempo era divenuto una vera e propria celebrità norvegese. Poi però le autorità locali hanno ritenuto il mammifero una minaccia per l’incolumità di persone e infrastrutture e hanno deciso di abbatterlo tramite l’eutanasia.
L’animale, spinto dalla fame, si era spinto sempre di più alla banchina del porto dove, tantissimi curiosi, gli lasciavano bocconcini di cibo con la speranza di vederlo e fotografarlo. Certamente la banchina del porto non è l’habitat ideale per un tricheco da 600 kg e Freya ha iniziato a dare segnali di stress che hanno portato le autorità alla condanna, avvenuta domenica 14 agosto. Ma dopo meno di una settimana è in arrivo un bellissimo tributo per l’animale.
Freya, presto la statua in suo onore
Animalisti e associazioni di tutela ambientale non hanno apprezzato la scelta delle autorità di uccidere l’animale. Secondo loro Freya prima è stato trattato prima come attrazione turistica, poi come elemento di disturbo e potenzialmente pericoloso. Proprio per questo motivo, sul portale Spleis.no, è stata avviata una raccolta fondi per costruire una statua in ricordo e in onore di Freya.
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La cifra raccolta per la costruzione della statua è davvero importante: già più di 21 mila euro (210.000 corone norvegesi). La statua ha lo scopo di ricordare alle generazioni future che serve impegno sempre maggiore per salvaguardare gli ecosistemi e per difendere gli animali selvatici. Si legge, nel comunicato che promuove la raccolta fondi infatti che erigere una statua in onore di Freya e quel rappresenta, si ricorderà che “non possiamo o non dobbiamo sempre uccidere e rimuovere la natura semplicemente perché è “di intralcio”.
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Quel che è certo che è i trichechi sono soliti vivere molto più a nord, dove la loro vita è contraddistinta da lunghe ore di riposo. E primi avvistamenti di Freya sono avvenuti mentre dormiva da alcuni residenti che, per provare ad avvicinarlo, gli lanciarono dei bocconcini di cibo. Gli appelli delle autorità a lasciare in pace l’animale sono stati più volte ignorati dai tanti curiosi. Questo ha poi creato una invadenza nella routine del grosso mammifero che lo ha portato allo stress, diventando sempre più nervoso e ingestibile. Gli animalisti speravano di poter sedare Freya e trasportarlo in una zona meno popolata. Le autorità, però, hanno dato il loro diniego per via dei costi e della complessità dell’operazione.