Esistono alcune importanti indicazioni che riguardano le friggitrici ad aria e che non andrebbero mai trascurate. Cosa c’è da conoscere.
Le friggitrici ad aria si stanno diffondendo sempre di più nelle nostre case. C’è chi le ritiene vantaggiose in quanto si ha un risparmio sull’utilizzo di olio. E di conseguenza anche sulla qualità dell’aria che persiste in cucina dopo una preparazione. Difatti una frittura classica, per quanto deliziosa, ha come pesanti effetti collaterali il fatto di impregnare vestiti e tessuti vari con un odore molto intenso.
Ed anche in un ambiente sostanzialmente chiuso quale è la cucina potrebbe volerci un po’ prima di potere riuscire a portare a compimento un regolare ricambio di aria. Con le friggitrici ad aria questi inconvenienti non si presentano. Il funzionamento delle friggitrici ad aria è particolare in quanto riesce a fornire un effetto frittura proprio giocando sulla produzione di un getto di calore intenso, che viene generato all’interno di una apposita camera di cottura. Si tratta del cestello estraibile all’interno del quale va messo il cibo.
Ed è così che sorge l’effetto di croccantezza che va a caratterizzare i cibi sottoposti a cottura in una friggitrice ad aria. Ma in quanto a consumi ed impatto ambientali come siamo messi? L’erogazione di corrente elettrica richiesta in media oscilla tra i 750 ed i duemila watt. Poi ciascun modello riporta nelle relative istruzioni quelle che sono le informazioni da prendere in considerazione riguardo a quello che è il consumo effettivo.
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Comunque c’è da dire che una normale friggitrice ad olio richiede fra i 1200 ed i 1400 watt. Inoltre, in questo caso, non utilizzeremo né l’olio, come detto, né il gas. Perciò non impatteremo sulla bolletta del gas stesso né dovremo ingegnarci su come smaltire l’eventuale olio esausto prodotto. Perciò, da un punto di vista squisitamente ecologico, una friggitrice ad aria sa farsi valere da questo punto di vista ed è consigliata.
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