Frutta sfusa o in vaschetta, si delinea una preferenza netta per quanto riguarda i consumi degli italiani nel reparto ortofrutticolo: la nuova tendenza e le cause di tale flusso
La spesa al supermercato rivela numerose informazioni essenziali per conoscere consuetudini e tendenze di una circoscritta popolazione, analisi che vengono annualmente svolte per conoscere i consumi degli italiani. Le abitudini alimentari rappresentano un fattore in costante cambiamento ed evoluzione, come dimostrato solo negli ultimi 50 anni dal cambiamento percettivo rispetto al cibo.
La prima evidenza si registra rispetto alla consapevolezza sviluppata riguardo al potere di un’alimentazione salutare, sempre più sostitutiva a soluzioni veloci e insalubri. Non solo è aumentato il consumo di cibi vegetali, con annesse diete green, ma è cambiato anche il metodo di acquisto dei prodotti ortofrutticoli. Lo sottolinea l’ultima stima riguardante la scelta degli italiani rispetto al confezionamento, con una percentuale preponderante e netta.
I consumi al supermercato rappresentano una vera e propria lente di ingrandimento sulle abitudini di una popolazione, rivelandone scelte e tendenze, influenze culturali e consapevolezza di acquisto. L’ultimo sondaggio Ipsos/Marevivo riguardo alle scelte degli italiani si concentra al reparto ortofrutticolo e più precisamente al confezionamento.
L’obiettivo è rivelare le preferenze dei consumatori riguardo alla scelta di acquistare frutta “sfusa” o confezionata in involucri di plastica per sondare le motivazioni, evidenziando una preponderante percentuale di scelta. Il tema della plastica è infatti fondamentale nel dibattito sociale, un’emergenza che richiede interventi efficaci al fine di ridurne la produzione e l’impatto ambientale.
L’ultimo sondaggio sui consumi degli italiani, svolto da Ipsos/Marevivo, rivela una tendenza ormai netta ed evidente riguardo alla scelta nei consumi degli italiani al supermercato. L’indagine riguarda il reparto dedicato alla frutta e in particolare alla scelta dei consumatori riguardo alla possibilità di acquistarla “sfusa” o confezionata. Le percentuali rivelano una preponderante tendenza all’acquisto di frutta sfusa, con una percentuale dell’78%. La restante parte preferisce l’acquisto di frutta confezionata per motivi legati all’igiene, in realtà senza alcun fondamento scientifico. La plastica porterebbe infatti a un inquinamento del prodotto, senza considerare lo spreco alimentare legato all’acquisto di una porzione preselezionata, non sempre in linea con le reali necessità del consumatore. La plastica utilizzata per il confezionamento alimentare, spesso non riciclabile, è del tutto inutile per l’acquisto della frutta, pur comportando una produzione di oltre 1 miliardo di imballaggi all’anno.
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