I pesticidi sono dannosi per la salute, ma purtroppo presenti nei cibi freschi. Come orientarsi nell’acquisto? Ecco una lista degli alimenti più contaminati
I pesticidi sono un danno per i parassiti degli alimenti e lo sono anche per l’uomo. Oltre a contenere sostanze tossiche, spesso sono inclusi di antibiotici, il cui ingerimento continuo a lungo andare può creare un’immunoresistenza alle medicine. Per questo da molti anni si insiste sempre più sulla riduzione dei livelli di pesticidi nelle coltivazioni al livello europeo.
Ma purtroppo il mercato è più forte della tutela. I prezzi bassi nei supermercati e la possibilità di reperire qualunque cibo in qualsiasi momento dell’anno, a prescindere dalla stagionalità, sono lussi ai quali sembra impossibile chiedere di rinunciare.
La conseguenza è che la salute umana, specialmente nei soggetti in fase di crescita, viene sempre più compromessa, ed i terreni che diventano sempre più sterili avranno necessità di altri pesticidi. Sì perché questo meccanismo è un circolo vizioso. I pesticidi inaridiscono i terreni dai nemici naturali dei parassiti, che di conseguenza avranno ancora più spazio per proliferare, e per salvaguardare il raccolto saranno necessari ulteriori trattamenti con pesticidi.
Ma come fa un consumatore a difendersi? il “fresco”, a cui frutta e verdura appartengono, non viene etichettato. Di conseguenza non si ha la possibilità di sapere i livelli di pesticidi presenti nell’alimento. Un indicatore però è semplice da valutare. La frutta e la versura fuori stagione senza dubbio contengono livelli alti di pesticidi, dato che le condizioni climatiche sono avverse, o devono essere trasportate da luoghi lontani.
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La Environmental Working Group dal 2004 pubblica ogni anno la guida Shopper’s Guide to Pesticides in Produce, dove si analizzano dati ufficiali sui pesticidi e si inseriscono consigli per una spesa il più possibile sicura. Questo allo scopo di migliorare la conoscenza collettiva che guida i comportamenti e gli acquisti. Uno dei dati più allarmanti che emerge dalla guida riguarda i residui di pesticidi che rimangono su frutta e verdura, anche se lavate accuratamente.
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L’Università di Harvard con uno studio conferma la necessità di ridurre i pesticidi nei cibi. Secondo la ricerca, le sostanze tossiche presenti nei pesticidi riescono a ridurre, se non annullare del tutto, i principi benefici di frutta e verdura. Dai dati analizzati, facendo una stima approssimativa, i cibi che risultano più ricchi di pesticidi sono, in ordine di concentrazione:
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