Sostenibilità, biodiversità ed ecologia sono temi sempre più centrali anche per quanto riguarda l’agricoltura: i frutti che stanno per scomparire e forse non troveremo più
Sempre più centrali nelle tematiche di attualità, la sostenibilità, l’ecologia e la biodiversità sono quanto mai importanti, non solo per quanto riguarda allevamenti e produzione, ma anche per quanto concerne il settore ortofrutticolo. Basti pensare dal 1975 al 2000 si sono perse il 75% delle tipologie delle colture è scomparso, un dato significativo specialmente in relazione all’esponenziale aumento dei rischi con il passare del tempo.
Il pericolo è perdere altre tipologie di frutti e ortaggi, un risultato che aprirebbe conseguenze sull’intera filiera, oltre che per i numerosi consumatori. La differenziazione di forme, colori e sapori potrebbe risultare sempre più ristretta e parziale, per un impoverimento delle tradizioni e dei sapori. Scopriamo quali sono le tipologie di frutti a rischio, che potremmo non ritrovare più nei prossimi anni.
L’agricoltura biologia registra un aumento di richiesta e adozione da parte dei consumatori, che prestano sempre più attenzione all’ecologia e alla sostenibilità, complici anche le sempre più rilevanti conseguenze dell’agricoltura intensiva. Le coltivazioni bio rappresentano senza dubbio una soluzione ottimale, ma non frenano il motore dell’estinzione per quanto riguarda alcune tipologie di frutti a rischio.
Lo dimostra la scomparsa del 75% delle qualità, un dato che potrebbe rivelare riscontri in crescita nei prossimi anni, come dimostrano le ultime ricerche. Sono numerose le tipologie di frutti che potremmo infatti non ritrovare più, anche nei prossimi anni, per un’impoverimento della diversificazione dell’offerta: scopri di cosa dovrai fare a meno.
Stiamo facendo i conti con l’estinzione animale e vegetale, solo uno dei tanti sintomi delle attenzioni di cui necessiterebbe la Terra, con un maggiore approccio alla sostenibilità e l’intenzione a invertire la rotta. Il comparto ortofrutticolo rivela le conseguenze di questa tendenza, specialmente con la scomparsa di alcuni frutti che non ritroveremo più sulle nostre tavole nei prossimi anni, già rarissimi. Le giuggiole, ormai protagoniste solo di un’antica espressione, rientrano in questa categoria, così come le mele cotogne, sempre meno frequenti. Si aggiungono i corbezzoli, le more di gelso e le ciliegie bianche, già molto difficili da individuare.
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