Fukushima ha segnato un punto di svolta in Giappone, che ora si interroga sulla più giusta strategia da portare avanti, scegliendo di puntare sulla riduzione energetica. Non bisogna infatti dimenticare che è diminuito il numero di centrali nucleari funzionanti, per questo il Paese può contare su una minore quantità di energia a disposizione. Sicuramente verranno prese in considerazione le energie rinnovabili, ma senza dubbio il risparmio energetico rappresenta un punto di riferimento essenziale. Una politica energetica che possiamo definire a basso impatto ambientale.
A questo proposito si deve ricordare per esempio che il governo giapponese ha esortato gli imprenditori ad indossare sandali e camice con le maniche corte, in modo da evitare di servirsi dell’aria condizionata. Il risparmio di energia è fondamentale per ridurre la bolletta, ma anche per usare in modo più oculato l’energia a disposizione, contribuendo al rispetto dell’ambiente. D’altronde evitare gli sprechi energetici significa tenere presente le definizioni e le regole per vivere a impatto zero.
Tutto ciò ha portato alla formazione di uno stile di vita ecosostenibile, basato sulla possibilità di diminuire il fabbisogno energetico o comunque di bilanciarlo. Molte le proposte a questo proposito: lavorare di domenica per equilibrare la richiesta di energia elettrica, coltivare fiori e piante sulle finestre per avere ambienti interni freschi, ridurre i treni regolari e inoltre verrà attivato lo spegnimento dei condizionatori d’aria nella metropolitana.
I giapponesi stanno imparando come ottimizzare la loro casa in vista del risparmio energetico, cominciando a spegnere le luci non necessarie e ad usare meno l’ascensore.
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