Il premier del Giappone ha dato il via libera alle operazioni per il riversamento in mare dell’acqua radioattiva della centrale nucleare di Fukushima.
Dopo l’annuncio arrivato nei giorni scorsi, sembra essere tutto pronto per il rilascio in mare dell’acqua radioattiva immagazzinata all’interno della centrale nucleare di Fukushima, situata sulla costa est del Giappone.
Le operazioni per il riversamento dovrebbero prendere il via già domani, come stabilito dal premier giapponese Fumio Kishida. La decisione ha scatenato le polemiche di Cina, Corea del Sud e Hong Kong che hanno disposto lo stop alle importazioni di alcuni alimenti dal Giappone.
Domani, giovedì 24 agosto, prenderanno il via le operazioni per il rilascio delle acque contenute nella centrale nucleare di Fukushima immagazzinate dopo lo tsunami avvenuto nel marzo del 2011.
A dare l’ok per l’avvio delle procedure è stato il primo ministro del Giappone Fumio Kishida che, riporta la redazione di Tgcom24, nei giorni scorsi si è recato proprio presso lo stabilimento per un sopralluogo e per incontrare le associazioni dei pescatori, preoccupate per la situazione. Già qualche settimana fa era arrivato l’annuncio per l’inizio del rilascio che sarebbe stato avviato dopo il rientro in patria del premier che ha preso parte al vertice trilaterale con Stati Uniti e Corea del Sud.
Il rilascio nelle acque dell’Oceano Pacifico aveva ricevuto anche il via libera da parte dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) i cui esperti hanno ritenuto le operazioni in linea con gli standard di sicurezza e con un impatto radiologico su persone e ambiente trascurabile.
Nell’Oceano Pacifico finiranno circa un milione di tonnellate di acqua, immagazzinata per il raffreddamento dei reattori dopo il disastro del 2011. L’acqua è contenuta nei serbatoi dello stabilimento che al momento avrebbero raggiunto il 98% della loro capacità. Proprio per questo motivo è arrivata la decisione del rilascio in mare.
La decisione del Governo giapponese non ha lasciato indifferenti i paesi confinanti. Cina, Corea del Sud e Hong Kong, una volta venuti a conoscenza dell’avvio del rilascio dell’acqua radioattiva nell’Oceano, hanno disposto il blocco delle importazioni di alcuni alimenti provenienti dal Giappone. Una disposizione che secondo i due paesi mira a preservare la sicurezza e la salute della popolazione.
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