Fukushima ha rilasciato nell’atmosfera più materiali radioattivi di Chernobyl. È questa la conclusione a cui sono arrivati gli esperti del Japan’s Nuclear Emergency Response, i quali hanno messo in evidenza che i reattori nucleari della centrale di Fukushima sono arrivati ad una fusione totale. Nonostante questa constatazione, il Giappone deve ancora decidere quale strategia energetica particolare utilizzare per il suo futuro, in modo da effettuare scelte all’insegna della sostenibilità ambientale. E cambia anche l’opinione pubblica giapponese riguardo al nucleare.
Il terremoto in Giappone ha segnato l’incombere del pericolo nucleare. Molti Paesi in tutto il mondo hanno rivisto le loro posizioni sullo sfruttamento dell’energia atomica e hanno fatto qualche passo indietro. Anche in Italia il referendum 2011 ha invitato i nostri connazionali ad effettuare una scelta ecoresponsabile.
Possiamo dire che dopo il terremoto in Giappone le reazioni nel mondo sul nucleare sono state tante, ma la maggior parte di esse è stata caratterizzata dalla rivalorizzazione delle energie rinnovabili, come fonti di energia pulita da usare per un ridotto impatto ambientale.
Fa sapere Hiroaki Koide, docente dell’università di Kyoto:
Il combustibile nucleare che si è fuso all’interno di reattori della centrale nucleare di Fukushima è passato attraverso il fondo dei contenitori […] e giace sulle fondamenta di cemento, affondando nel terreno sottostante. Dobbiamo installare una barriera in profondità nel terreno e costruire una diga sotterranea nel più breve tempo possibile per evitare una perdita delle acque sotterranee, contaminate da materiale radioattivo, in mare.
Un disastro ambientale davvero ingente.
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