Nelle prossime settimane potrebbe essere avviato lo scarico in mare dell’acqua raccolta nella centrale nucleare di Fukushima dopo l’incidente del 2011.
Le autorità del Giappone stanno valutando lo scarico in mare dell’acqua raccolta presso la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi dopo lo tsunami di dodici anni fa. Il rilascio dovrebbe avvenire tra la fine di agosto e settembre.
Ormai da tempo si discute da tempo dell’acqua della centrale ed il Giappone ha chiesto il parere di altri stati e di organi internazionali per l’eventuale rilascio nell’Oceano Pacifico. Tra questi anche l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) che ha espresso parere favorevole.
Tra la fine del mese di agosto e l’inizio di settembre, l’acqua conservata all’interno della centrale nucleare di Fukushima, sulla costa est del Giappone, potrebbe essere scaricate nell’Oceano Pacifico.
Il Giappone da tempo sta valutando la decisione che potrebbe essere messa in atto, dunque, nelle prossime settimane. Ancora, come dichiarato dal portavoce del governo Hirokazu Matsuno, non è stata fissata una data specifica poiché si attende la conferma sulle misure di sicurezza. Il rilascio dovrebbe, però, avvenire, riporta la redazione di Sky Tg24, quando il primo ministro Fumio Kishida rientrerà in Giappone dopo il vertice trilaterale con Stati Uniti e Corea del Sud. Il rientro è in programma il prossimo 20 agosto.
Sul rilascio dell’acqua di Fukushima si era espressa, all’inizio del mese scorso, l’Aiea che aveva dato il suo parere favorevole considerando in linea con gli standard di sicurezza la decisione e “trascurabile” l’impatto radiologico che avrebbe l’acqua in questione sulle persone e sull’ambiente.
Le acque raccolte nella centrale nucleare sono state utilizzate dopo il disastro verificatosi l’11 marzo 2011 quando il terremoto ed il conseguente tsunami colpirono l’impianto danneggiando i reattori. Per permettere il loro raffreddamento venne pompata acqua marina che venne inevitabilmente contaminata dalle scorie radioattive. Quella avvenuta a Fukushima è ritenuta la più grave contaminazione radioattiva della storia.
Quest’acqua, pari a circa un milione di tonnellate, è stata successivamente raccolta in circa mille serbatoi e filtrata in modo da eliminare le scorie per i dodici anni successivi. Secondo il Governo, le operazioni successive avrebbero eliminato praticamente tutti i residui radioattivi.
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