Che l’inquinamento atmosferico causato dal particolato prodotto dagli scarichi delle automobili sia un fattore di rischio per le malattie delle vie respiratorie è stato ampiamente dimostrato da numerosi studi. Molte altre ricerche hanno dimostrato che il fumo di sigaretta nuoce gravemente alla salute, con effetti simili a quelli dell’inquinamento atmosferico, rappresentando una delle principali cause dell’insorgenza di malattie respiratorie e cardiovascolari. Al contrario, un aspetto di cui si parla poco è il peso che il tabacco ha sull’ambiente in termini di emissioni di polveri sottili e altre sostanze inquinanti.
A far luce su questo aspetto ci hanno pensato i ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano: il fumo delle sigarette contiene una quantità di polveri sottili elevatissima, superiore addirittura alla quantità di particolato emesso da un motore diesel di vecchia generazione. Secondo lo studio, pubblicato dall’istituto nel 2004 e tornato alla ribalta nei giorni scorsi, il fumo di sigaretta inquina da dieci a quindici volte più di un motore diesel Euro3 e da quattro a sei volte più di un autotreno.
Uno degli obiettivi dello studio è quello di contribuire a informare i giovani sulle conseguenze del fumo di sigaretta e di sensibilizzare in particolar modo gli adolescenti che hanno a cuore le tematiche ambientali. Infatti, vale sempre la pena ricordare che il fumo è responsabile dell’85% dei tumori polmonari e soltanto in Italia ogni anno le morti provocate dal tabacco sono 93 mila, quasi la metà delle quali per tumore.
Il parere degli esperti dell’Istituto Tumori di Milano in questo senso è chiaro e come spiega Roberto Boffi, uno degli autori dello studio, “sono una trentina le malattie, fra le più diffuse, che hanno come maggiore responsabile il fumo, attivo e passivo. Ci sono una dozzina di diversi tipi di cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari, patologie dentali, delle ossa, della pelle e persino la disfunzione erettile. Più di un quarto dei decessi causati riguarda persone ancora giovani, fra i 35 ed i 65 anni d’età”.
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“La sigaretta emette polveri fini e ultrafini superiori ai più grossi motori contribuendo così direttamente all’inquinamento atmosferico delle nostre città.” – spiega Boffi – “Per eseguire le misurazioni è stato utilizzato un apparecchio portatile la cui tecnologia si basa sul principio della diffrazione laser ed è in grado di esprimere la quantità degli inquinanti PM1, PM2,5 e PM10. Abbiamo condotto diverse sperimentazioni, i cui esiti sono stati tutti pubblicati su riviste scientifiche internazionali e siamo giunti alla conclusione che tra i vari mezzi di trasporto, nulla emette tanto particolato quanto una sigaretta”.
Quanto emerso dallo studio fa riferimento a un confronto tra fumo di sigaretta e motori diesel Euro3, decisamente più inquinanti degli Euro6 attualmente prodotti. In questo senso lo studio è quanto mai attuale e quello che dovrebbe far riflettere è la presenza ancora massiccia di motori decisamente inquinanti, sia diesel che benzina, lungo le nostre strade. Infatti, in Italia si stima che siano almeno 11 milioni le auto con motori di vecchia generazione. Polveri sottili che si vanno ad aggiungere a quelle presenti nel fumo delle sigarette.
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