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Funghi commestibili o no: i rischi e le regole da seguire. I funghi commestibili sono numerosissimi e costituiscono un alimento prelibato, un vero dono della natura: serve solo passione per andare alla ricerca e un minimo di regole da seguire per poterli riconoscere e distinguere da quelli velenosi. Alcuni funghi sono davvero bellissimi, con colori spettacolari, ma proprio dietro tanta bellezza si nasconde spesso l’insidia di un veleno che potrebbe essere mortale.[/multipage]
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Il periodo più adatto per la raccolta
Chi non ha una profonda conoscenza micologica, può incorrere nel rischio di cibarsene in modo incauto, affidandosi magari ad una serie di criteri sbagliati, poco utili nel distinguere un fungo cattivo da uno buono. Il periodo dell’anno tra estate e autunno è quello preferito da coloro che amano dedicarsi alla raccolta dei funghi, settembre in particolare è uno dei mesi più promettenti, ma diventa indispensabile essere esperti conoscitori di ogni tipologia di fungo per evitare quelli nocivi e non solo! L’attenzione, in tal senso deve essere doppia poiché molto spesso accanto ai funghi commestibili crescono altre specie apparentemente simili, ma che in realtà sono dannosissime.
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La raccolta funghi: regole
Esistono una serie di regole da seguire per chi si avventura nella raccolta funghi, prima fra tutte sapere che, essendo un’attività regolata sul piano normativo, è necessario conoscere il regolamento della Regione in cui ci troviamo e munirsi del tesserino rilasciato dagli enti locali.
I funghi raccolti non vanno conservati nei sacchetti in plastica, bensì in contenitori rigidi ed areati. Ciò eviterà la fermentazione e consentirà la disseminazione delle spore. Non usate rastrelli che possano danneggiare l’humus del terreno e non tagliate mai i funghi alla base, né raccogliete funghi troppo giovani o troppo vecchi. Non staccate intenzionalmente i funghi, lasciandoli poi sul terreno, compresi quelli velenosi.
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Come distinguere funghi commestibili e non
Se avete dei dubbi circa la commestibilità di determinati funghi, per sicurezza, meglio non consumarli, anzi metteteli da parte per evitare che possano contaminare quelli buoni. Inoltre, avete la possibilità di recarvi presso gli Ispettorati Micologici delle Aziende Asl per far esaminare il raccolto, così come è stato raccomandato dall’Unione Nazionale del Personale Ispettivo Sanitario d’Italia. Per evitare dei rischi, non raccogliete esemplari piccoli o ancora chiusi. Una volta raccolti, i funghi vanno cotti per almeno 35-40 minuti, per neutralizzare buona parte delle tossine.
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I funghi da conoscere: le 4 specie mortali
Amanita Phalloides, a lamelle fitte color bianco, con riflessi giallastri o verdognoli. E’ un fungo mortale: lo si può confondere con un ovolo buono, ancora racchiuso nella sua volva, oppure perché lo si scambia per il noto “verdone” che però non ha né volva né anello.
Amanita Virosa, chiamata anche ovolo malefico, con lamelle fitte e sottili, con riflessi rosati in maturità. E’ velenoso mortale e può essere scambiato con i prataioli.
Amanita Verna, a lamelle molto fitte e bianche, è velenoso mortale, spesso confuso con i normali prataioli che però presentano lamelle color tabacco e non hanno la volva.
Cortinarius Orellanus, a lamelle poco fitte, a maturità di colore rossiccio- rugginose per il colore delle spore. Fortunatamente non può essere confuso con nessun altro tipo di fungo commestibile.
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