Il cinema non si è inventato niente a quanto pare visto il modo in cui questi funghi infettano i moscerini e gli altri insetti su cui riescono a lanciare le proprie spore. Scene da film dell’orrore
Si fa presto a pensare che la natura possa essere cattiva nel momento in cui scopriamo alcuni degli svariati modi in cui la materia vivente si relaziona con altra materia vivente. Basti pensare ai sentimenti istintivi che si provano per esempio nel momento in cui un predatore agguanta la sua preda. Ma un leone non può di certo nutrirsi soltanto di erba e bacche dato che il suo corpo si è evoluto nei millenni proprio per trovare nutrimento principalmente dalla carne. E del resto il ruolo dei predatori è quello di mantenere l’equilibrio per evitare che a loro volta gli erbivori consumino in maniera totale le risorse vegetali.
Motivo per cui uno dei sistemi per evitare il proliferare di quelle specie ritenute moleste per l’agricoltura e per gli allevamenti non è la caccia ma la ripopolazione controllata dei predatori ricreando così la famosa catena alimentare. La stessa sensazione di sconcerto si prova quando si scopre il modo in cui la natura sembra diventare estremamente creativa con esseri che sembrano arrivare da un altro pianeta come nel caso di questi funghi che hanno la capacità di infettare e usare come ospite una vasta gamma di altri esseri di dimensioni ridotte.
Non dobbiamo, per quanto possibile, umanizzare i comportamenti degli altri esseri che abitano il pianeta. Ciò non significa che non possiamo provare pietà per una antilope che diventa il pranzo di un branco di leoni oppure di una lucertola che finisce mangiata da un gatto uscito in giardino ma la pietà non deve farci immaginare o predatori come creature che uccidono per divertimento.
Quello che possiamo fare è stupirci di ciò che avviene in natura. E forse una delle creature più sorprendenti tornata alla ribalta in tempi recenti è una specie di fungo che ha ispirato anche uno dei videogiochi più famosi del pianeta. Stiamo parlando del fungo Ophiocordyceps che ha avuto il suo momento di gloria videoludica dentro The Last Of Us. Perché questo fungo parassita esiste veramente e in natura fa quasi esattamente quello che gli si vede fare nel videogioco. Le spore dei funghi che appartengono alla famiglia degli Ophiocordyceps si attaccano direttamente al cervello dell’insetto che viene preso di mira e così facendo prendono il controllo dell’animale.
L’insetto diventa quindi inerme nelle mani del fungo parassita che gli cresce all’interno che lo manovra come una sorta di burattino fino ad ucciderlo ma non prima di aver trovato un punto ideale in cui, emergendo dal corpo del suo ospite, il fungo rilascia nell’aria altre spore con cui far ricominciare il suo ciclo vitale.
I sistemi con cui questi funghi parassiti riescono a entrare e controllare il cervello degli insetti facendoli muovere dove vogliono e come vogliono rimane misterioso e le ipotesi sono diverse: si potrebbe trattare di sostanze chimiche che vengono rilasciate e che influenzano così l’attività cerebrale dell’insetto oppure, in alternativa, potrebbe essere un lavoro che i funghi fanno direttamente al DNA dell’insetto. La domanda successiva è: potremmo finire come il The Last Of Us? In realtà, sempre secondo gli esperti, una ipotesi del genere potrebbe realizzarsi solo se tra qualche migliaio di anni, e a forza di mutazioni, una di queste specie di funghi parassiti decidesse effettivamente di tentare di colonizzare l’uomo. Perché i funghi parassiti degli insetti si sono al momento evoluti per colpire solo ed esclusivamente un tipo di insetto e una specie determinata.
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