Arriva da uno studio pubblicato in Frontiers in Conservation Science un nuovo allarme riguardo la possibilità che alcune infezioni portate da specie di funghi killer possano decimare e anzi portare all’estinzione intere popolazioni di anfibi in tutto il continente africano
Nella storia della biologia le infezioni portate da funghi, spore e batteri hanno nel tempo portato anche alla assoluta estinzione di specie animali e vegetali. Si tratta di una conseguenza di quei meccanismi di continuo movimento che mantengono in realtà il pianeta in una condizione di equilibrio ottimale.
Ma da un recente studio emerge come quello che appartenenza potrebbe sembrare un problema già visto e fisiologico rischia invece di trasformarsi in una vera e propria minaccia alla sopravvivenza di molte popolazioni di anfibi in tutto il territorio del continente africano. In particolare l’allarme è stato lanciato per il moltiplicarsi di fenomeni di contagio da parte di un fungo che dimostra un altissimo tasso di contagiosità e la capacità di infettare grandi numeri di esemplari contemporaneamente.
Questo fungo, il cui nome scientifico assomiglia molto a uno scioglilingua, è in realtà portatore di una infezione fungina che è considerata la peggiore malattia che possa colpire un anfibio sul pianeta terra. La malattia che il Batrachochytrium dendrobatidis veicola è la cosiddetta chitridiomicosi e le conseguenze sono uno sfaldamento della cheratina presente nella pelle.
La maggior parte delle specie che vengono colpite dalla chitridiomicosi non sopravvive mentre sono state registrate situazioni con rane toro e rane verdi maggiori che invece riescono a sopravvivere per un certo periodo di tempo trasformandosi a loro volta in veicolo di questo fungo assassino. Lo studio condotto da San Francisco State University e da University of California Museum of Vertebrate Zoology tiene sotto controllo la situazione di questo fungo ribattezzato semplicemente BD nella sua evoluzione dagli anni 2000 e ciò che si sta verificando nella contemporaneità è preoccupante.
Secondo quanto dichiarato dal dottor Vance Vredenburg, uno degli autori dello studio, “questa rapida escalation potrebbe essere il segnale che il declino e l’estinzione portato dalle malattie per gli anfibi potrebbe essere già in atto in Africa senza che qualcuno se ne potesse accorgere“. E sempre il dottor Vredenburg sottolinea come la possibile causa, o una delle possibili cause, dell’aumento vertiginoso dei casi di questa micosi tra gli anfibi potrebbe essere proprio il cambiamento climatico che sottopone gli anfibi ad uno stress fisico che poi li indebolisce nei confronti delle malattie.
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