Il fungo prugnolo è tra i funghi più ricercati ed apprezzati nel nostro Paese: le sue caratteristiche e dove poterlo rintracciare.
I funghi sono un ingrediente tipico della nostra cucina ed utilizzati in un numero infinito di ricette: pasta, risotto, pizza, come contorno per i secondi. Insomma, si sposano bene con tutto e sono amati dagli appassionati di cucina e dagli chef.
In tanti adorano anche andare alla ricerca di funghi, magari per fare un’escursione o una lunga passeggiata tra i boschi. Sono innumerevoli le varietà esistenti e tra queste impossibile non citare il fungo prugnolo, molto diffuso nel nostro Paese.
Quasi incredibile da credere, ma sono oltre 700mila le varietà di funghi esistenti sul nostro Pianeta, anche se secondo alcune stime potrebbero questa cifra potrebbe superare i 3 milioni. Non tutte, però, sono commestibili, anzi molte sono velenose e responsabili di gravi intossicazioni se ingerite, in alcuni casi potrebbero essere anche letali per l’uomo.
Tra le specie commestibili, c’è anche il fungo prugnolo (Calocybe gambosa o Tricholoma georgii), varietà molto diffusa in Italia e che matura proprio nel periodo primaverile, tra aprile e giugno. Si tratta di un micete dal sapore delizioso e dal profumo intenso, molto ricercato dagli estimatori dei funghi.
Non è difficile da riconoscere: il prugnolo ha un colore bianco-crema tendente al nocciola ed è dotato di un gambo tozzo ed un cappello tondeggiante del diametro che varia dai 5 ai 10 centimetri. Le sue lamelle sono molto fitte e di colore bianco-crema.
Questo fungo cresce principalmente tra i prati, nei pascoli o ai margini del bosco, come le spugnole. Questa specie è facilmente individuabili perché cresce in gruppi formando quelli che gli esperti hanno ribattezzato come i “cerchi delle streghe”, colonia naturale di funghi.
È possibile rintracciarlo su terreni calcarei anche vicino ad alcuni alberi, come meli o peri. Per quanto riguarda le zone, il prugnolo “gradisce” le pianure o le colline ed è quasi impossibile trovarlo in montagna. Considerata la ricerca intensiva di questi funghi, nel nostro Paese la raccolta è stata limitata per non compromettere la specie stessa. È possibile, difatti, raccoglierne sino ad 1kg al giorno per persona, mentre è vietata la raccolta di quelli troppo piccoli (inferiori ai 2 cm).
Questi funghi, come precedentemente detto, sono molto apprezzati tanto che vengono organizzate annualmente diverse sagre dedicate al prugnolo, ad esempio in Emilia Romagna o in Toscana.
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