Galline in giardino: quando si rischiamo estremi penali

Galli e galline sono animali non esattamente considerati domestici. Tuttavia alcune persone li hanno acquistati. È lecito tenerli in giardino?

Galline (Foto Adobe)

La convivenza in un condominio non è mai cosa semplice. Specie quando ci sono gli estremi per poter entrare in polemica. Come ad esempio il canto del gallo o il verso delle galline. Ovviamente è difficile sentirlo al centro di metropoli abitate, ma ormai le zone edificate delle città si stanno spingendo sempre più al di fuori, invadendo le campagne. Per questo potrebbe capitare di andare a vivere in una zona residenziale con galli e galline come “vicini di casa”. E nonostante l’evocazione bucolica del canto del gallo, chi è molto sensibile ai rumori, e magari proprio per tale motivo ha scelto di allontanarsi dalla piena della città, potrebbe non gradire questa sveglia naturale alle 5 del mattino tutti i giorni, domenica compresa.

Per cui molte persone si chiedono se è lecito rivalersi sul proprietario del gallo o della gallina. Certo, non può convincere il gallo a non cantare o le galline a non fare il loro canonico verso, tuttavia ne è in qualche modo responsabile. Le iniziative legali devono essere ovviamente di parte, cioè partire da una denuncia formale con tanto di generalità del denunciante.

Galline in giardino, cosa dice il Codice Civile

Galline (Foto Adobe)

Il problema si crea quando i rumori di questi animali possono diventare disturbo della quiete pubblica, ovvero ledono il diritto civile dei condomini per «disturbo alle occupazioni ed al riposo delle persone». Se a denunciare il fatto è tutto il circondario o il condominio, allora scatta il reato suddetto, con conseguenze anche penali. Se invece sono solo un paio di famiglie a lamentarsi, allora non c’è più reato, ma solo un illecito civile.

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In questo caso ci si dovrà rivolgere al tribunale civile per modificare la situazione. I regolamenti condominiali non possono per legge vietare la presenza di animali domestici da compagnia. E dato che nella norma non è specificato cosa si intenda con animali domestici, è lecito supporre che anche galli e galline possano rientrare nella definizione. Di conseguenza si posssono tenere in giardino. Tuttavia il padrone è completamente responsabile per le loro azioni. Quindi, se emettono rumori eccessivi, se spargono escrementi o rovinano il giardino condominiale razzolando, il proprietario dovrà risarcire il danno.

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Nel caso in cui il problema siano i rumori, e dunque il disturbo del riposo o delle attività, si deve chiamare il tecnico dell’ARPA per far rilevare i rumori. Ad esempio, in un caso riportato da alcuni giornali, “il tecnico aveva accertato che i tre galli, rinchiusi in una baracca, cantavano per cinque o sei minuti a intervalli di 20/30 minuti e venivano calcolati in 18 minuti ben 106 eventi sonori, percepibili dalla strada, con una frequenza di dieci secondi l’uno dall’altro. Inoltre, i galli rispondevano ai richiami dei loro consimili presenti all’interno di un’abitazione vicina e tale situazione amplificava, di notte, i rumori ed i disagi degli altri condomini”. Queste rilevazioni sono state sufficienti per far scattare il disturbo della quiete pubblica. Ovviamente non si può impedire agli animali di emettere i loro rumori, tuttavia si può obbligare il padrone a tenerli chiusi nel pollaio durante la notte.

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