Galline morte, quali sono le malattie che mettono maggiormente in difficoltà questi pennuti? Andiamole ad approfondire insieme.
L’allevamento di animali da cortile – sia che venga portato avanti per il solo fabbisogno della casa, sia che venga condotto come professione vera e propria – non è esente dai rischi del mestiere. Quando si ha a che fare con polli e galline, nella fattispecie, numerose sono le malattie che gli esemplari che cresciamo rischiano di contrarre.
Un’eventualità, quest’ultima, che arriva a mettere in seria difficoltà le grandi aziende, ma soprattutto piccole e medie attività locali che, sull’allevamento di questi pennuti, improntano la maggior parte dei loro profitti. Non parliamo di malanni che derivino dall’ingerimento di cibi tossici (qui per scoprire la lista di quelli che, in caso tu possegga polli, dovresti tenere alla larga dal tuo recinto).
Il riferimento, nella fattispecie, è ad eventuali malattie che le tue galline potrebbero sviluppare e trasmettersi le une con le altre, fino a generare una vera e propria reazione a catena che, nel peggiore degli scenari, arriverebbe ad ucciderle tutte. Andiamo a scoprire quali sono le patologie più comuni contratte dai polli, e come fare per garantir loro una salute di ferro.
Prima di approfondire la questione, è opportuno accennare alla differenza sostanziale che esiste tra pollo e gallina (in questo articolo vi avevamo fornito svariate delucidazioni a riguardo). Sebbene si tenda a pensare che sia una distinzione meramente legata al genere, in realtà essa è data dagli scopi per cui questi pennuti vengono allevati: mentre la gallina viene cresciuta per la produzione di uova, il pollo viene sfruttato per il fabbisogno alimentare umano.
Chiarito questo aspetto preliminare, andiamo ad approfondire la folta lista di malattie con le quali i nostri pennuti potrebbero ritrovarsi ad avere a che fare. La prima di queste è il morbo di Marek, i cui sintomi consistono in anomale contrazioni degli arti, paralisi in varie parti del corpo, ma anche disturbi gastrointestinali.
Si tratta di una malattia che si trasmette da animale ad animale (ma anche attraverso le uova) e che presenta una mortalità parecchio elevata. L’unico rimedio, in questo frangente, rimane quello della vaccinazione finché il pollo è giovane.
Un ulteriore malanno che potrebbe intaccare i vostri pennuti è rappresentato dalla malattia di New Castle. È conosciuta anche come “pseudopeste aviaria” e si manifesta tramite sintomi quali feci di colore verde, paralisi totale del corpo e problematiche respiratorie. Si tratta di un malanno fortemente contagioso, e che, nella maggior parte dei casi, ha come esito la morte dell’animale. Anche in questo frangente, l’unico stratagemma per scongiurarne la diffusione è la vaccinazione preventiva.
L’ultima malattia con la quale potreste ritrovarvi ad avere a che fare è rappresentata dalla difterite (anche nota come vaiolo dei polli). In genere, questa patologia si manifesta attraverso ulcerazioni cutanee sulla testa (da qui la definizione di vaiolo), che vengono considerate sintomi di difterite nel momento in cui si sviluppano anche nella cavità orale. Generalmente questo malanno si manifesta in seguito a punture di insetti, oppure per trasmissione da esemplare ad esemplare. Oltre al vaccino preventivo, anche l’utilizzo di tintura di iodio per alleviare le ulcere è altamente consigliato.
Un ulteriore quesito che affligge la stragrande maggioranza degli allevatori – amatoriali e non – di polli è il seguente: questi animali possono essere colpiti da infarto? La risposta, nel caso in questione, è valida non soltanto per questa particolare specie, ma per qualsiasi altra specie che si ritrova a calpestare il pianeta in cui viviamo: sì, anche gli animali possono esser colti da arresto cardiocircolatorio.
Che si tratti dell’esito di una disfunzione o problematica cardiaca, di una malattia che possa ostruire il flusso sanguigno, oppure che il tutto sia causato da un’emozione improvvisa che abbia l’effetto di sconvolgere l’esemplare, vi sono prove certe del fatto che anche gli animali (domestici e non) possono morire a causa di un infarto.
Non a caso, ogni anno, gli ormai irrinunciabili botti di Capodanno sono responsabili di vere e proprie stragi tra i nostri animali domestici, i quali, travolti dallo spavento, si ritrovano coinvolti in episodi di infarto. Una problematica cardiaca tutt’altro che esclusivamente umana: anche gli esemplari che vivono con noi – polli e galline inclusi – ne soffrono.
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