Leggere la bolletta del gas può dare molte indicazioni sulle spese che concorrono alla cifra finale. E da lì decidere cosa fare per poter risparmiare
Le aziende formitrici di gas ed energia elettrica nel tempo hanno imparato a semplificare il documento della bolletta. In passato i fogli di carta erano talmente lunghi e densi che davvero poche persone si cimentavano nel decifrarle. Soprattutto perché il mercato tutelato non lasciava così tanta scelta sulle forniture. Oggi che c’è una così grande concorrenza sul mercato, l’utente può fare molto per risparmiare, navigando un po’ in rete alla ricerca dell’offerta migliore, più adatta alle proprie esigenze. Per iniziare però, è bene saper leggere una bolletta, per sapere quali sono le voci che più alzano i costi finali, e valutare se c’è modo per ridurle.
I costi dei consumi sono senza dubbio lo spazio di manovra maggiore che l’utente ha. Ad esempio, per risparmiare sul gas, si può mettere un coperchio sulla pentola durante la cottura degli alimenti. Oppure non gettare l’acqua calda della pasta ed utilizzarla per lavare i piatti. L’amido rimasto aiuta anche a sgrassare le stoviglie. Durante l’inverno, quando il consumo dei termosifoni è la massimo, si può efficientare meglio l’appartamento coprendo cli eventuali spifferi dalle finestre con un asciugamano o una coperta piegata. Tutti piccoli trucchi che a fine anno fanno la differenza sulla bolletta del gas.
Bolletta del gas, imparare a leggere le voci
Nel tempo le aziende hanno semplificato non poco le bollette. Soprattutto ora che viene inviata la versione digitale, l’utente può scegliere la bolletta semplificata o dettagliata. Nel primo caso sarà più facile capire come si è arrivati alla spesa finale. Se si guarda bene la bolletta del gas, salta subito all’occhio come la voce dei consumi reali sia più o meno la metà della cifra finale. Il resto sono spese accessorie, come trasporto ed accise varie. Per prima cosa si deve sapere che la bolletta è divisa generalmente in due parti. La prima è indipendente dal consumo, e deve essere pagata anche se non si usufruisce del servizio, come ad esempio in mesi in cui la casa è vuota.
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La seconda parte che è una quota variabile: si tratta della “Quota energia” e si calcola con la formula €/Smc (spesa media consumo), è l’unica parte variabile. In generale la bolletta del gas si divide in 4 voci di spesa:
- Per la materia del gas naturale: costituita da una quota fissa indipendente dal consumo e dalla quota energiavariabile;
- Trasporto del gas e la gestione del contatore;
- Oneri di sistema, ovvero dei costi legati a obiettivi comuni sul miglioramento delle reti elettriche e gli investimenti sulle rinnovabili. Il costo è stabilito dall’ARERA su base trimestrale ed è invariabile;
- Imposte: l’IVA, l’accisa e l’addizionale regionale. Le imposte vengono addebitate a seconda del quantitativo di gas consumato.
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In base a queste informazioni, l’utente che impara a leggere la bolletta del gas può confrontare le voci di spesa con le offerte presenti sul mercato. Se ad esempio in termini contrattuali altri fornitori promuovono costi inferiori, può essere un buon motivo per recedere dal proprio contratto, che si può fare in qualsiasi momento, e decidere di passare ad altro gestore che in base alle proprie esigenze permetta di risparmiare.