Il gas liquefatto è stato proposto come alternativa fossile al petrolio. Gli ambientalisti affermano che non è affatto un carburante sostenibile
Il problema del GNL, acronimo di gas liquefatto naturale, è una specie di formaggio con i buchi. Dove cerchi di gettarci acqua, cola. Anche se l’Italia, grazie a Cingolani, ha investito molto nell’approvvigionamento di questo gas. Occorre fare un passo indietro. La crisi energetica ha reso urgenti delle risposte alternative al petrolio ed al gas russo. purtroppo, nonostante le intenzioni iniziali, gli investimenti sulle energie rinnovabili sono stati inferiori delle attese. Questo è dimostrato anche dal fatto che nell’elenco delle energie pulite rientra anche il gas liquefatto ed il nucleare.
Quello che viene considerato è esclusivamente in termini si quantità di emissioni di Co2. In realtà il concetto di sostenibilità dovrebbe essere più complesso dei meri numeri. Sostenibilità ha a che fare anche con il rispetto dei diritti e del lavoro umano, della forestazione. Cui le attività estrattive di gas spesso vanno contro.
E da quando la crisi energetica ha invaso tutto il mondo, l’estrazione di gas liquefatto naturale è diventato un vero e proprio business per gli Stati Uniti. In particolare per gli Stati della Louisiana e del Texas. Al momento, tra i due stati si contano ben cinque degli otto terminal di GNL presenti in tutti gli Stati Uniti. Dato il successo dell’esportazione, entro cinque anni si dovrebbe arrivare a ventisei terminal in tutto il Paese. Il problema è che nonostante sia un combustibile fossile, il gas liquefatto è accolto come carburante a basse emissioni. Che comunque, se vengono implementati i terminal, continueranno ad aumentare.
Il problema è che la fonte fossile del gas liquefatto, pur se a basse emissioni, emette comunque anidride carbonica. Con la conseguenza che il business facile sta creando delle vere e proprie città terminal. Dei mostri che inseriti a stretto contatto con il tessuto sociale e le abitazioni, potrebbe essere di gran lunga nocivo. Non è un caso che in prossimità dei terminal l’incidenza dei casi di cancro sia di gran lunga maggiore rispetto al resto del Texas. Ed inoltre non si risolve in alcun modo il problema delle fonti energetiche non rinnovabili.
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