Il gas radon è radioattivo e molto pericoloso: ecco di cosa si tratta e i pericoli che si celano al suo interno che mettono a repentaglio la salute.
Radioattivo e inerte, il gas radon è una sostanza senza colore e odore: di origine naturale, il suo simbolo chimico è Rn. Proveniente dall’uranio e dal suo decadimento, passa attraverso lo stadio radio.
In particolare viene prodotto tra rocce e suolo: se non se n’è sentito mai parlare, in realtà è bene esserne a conoscenza in quanto è molto pericoloso. Secondo il Ministero della Salute è responsabile di gravi patologie, tra cui il tumore ai polmoni.
Gas radon: cos’è, come nasce e le caratteristiche
Creato dalla disintegrazione dell’urano, il gas radon è presente un po’ ovunque nel suolo. I suoi atomi possono poi disintegrarsi formando a loro volta elementi come bismuto, piombo e polonio, detti di decadimento e noti per la loro radioattività.
Di origine naturale, questo gas si forma al livello del terreno per via del decadimento dell’uranio che si presenta tra le rocce. Il gas radon sale in superficie più il terreno è fertile.
A scoprire questo gas, nobile e radioattivo, sono stata per la prima volta Robert B. Owens e Ernest Rutherford, nel 1988. Attualmente si usa in ambito chimico per realizzare ricerche idrologiche. Nonostante la sua pericolosità per la salute si usa per scopi terapeutici specifici nell’ambito di centri terminali.
Gas radon è un pericolo per la salute: le ripercussioni
Agente cancerogeno, il gas radon mette in grande pericolo la nostra salute e proprio per questo è importante conoscerlo e starli alla larga. Soprattutto per i polmoni: proprio per questo motivo è una sostanza che rientra all’interno del gruppo numero 1 dei materiali tossici, categoria in cui fanno parte anche le sigarette.
Naturalmente più ci si espone a questo gas e più si aumentano i rischi, soprattutto se questo avviene in un luogo chiuso. All’esterno, infatti, si disperde molto velocemente. Allo scopo di limitare l’esposizione a questo pericoloso gas è stata istituita a livello Europeo la direttiva 2013/59/Eurato recepita in Italia con il D.Lgs. 101/2020.