Gas Radon, un’analisi da parte dell’Arpa Lombardia ha mostrato qualcosa di veramente spaventoso. Scopriamo le zone che sono a rischio.
Hai mai sentito parlare del Radon? Sai di cosa si tratta? Te lo sveliamo subito, si tratta di un gas inodore ma subdolo ed altamente nocivo visto che oggi è considerata come una delle principali cause di tumore ai polmoni, secondo solo alla sigaretta. Questo gas viene rinvenuto nel suolo e nelle rocce, ma ciò non esclude che non possa essere trovato nelle acque o nel materiale per l’edilizia.
Vista la presenza costante ed il fatto che sia inodore, quello che possiamo fare è introdurre nella nostra routine alcune azioni tese a far circolare l’aria ed evitare il “ristagno” del gas all’interno delle nostre mura domestiche, ad esempio apri periodicamente la finestra e fai in modo di respirare sempre aria nuova.
Questa azione è indispensabile non solo per eliminare i cattivi odori ma consentirà altresì il ricambio di aria e la fuoriuscita di agenti tossici anche perché le fondamenta possono essere fonte di diffusione di gas dato che penetrano nel suolo. Fatta questa premessa, vediamo quindi cosa è emerso da un‘analisi Arpa.
La regione Lombardia – allo scopo di fornire un’informazione capillare ed avvisare chiaramente le popolazioni interessate – ha pubblicato una lista di zone a rischio, ovvero dove la presenza del gas radon potrebbe trovarsi a livelli superiori ai limiti consentiti. Questo si traduce in rischi pericolosi per la salute. Secondo l’ISS infatti potrebbero all’incirca essere 900 all’anno i casi di tumore al polmone, la cui causa è da addebitare al radon, su 3.200 dei casi totali.
Conoscere le zone a rischio e intervenire prontamente è l’obiettivo che si è posto il governo per ridurre questa situazione allarmante. Per questo motivo allora si è inteso bonificare le aree dove il radon è presente in quantità eccessiva, sperando di ridurre così i casi di tumori che ogni anno vengono diagnosticati su tutto il territorio.
Lo stato ha approvato il decreto 101 nel 2020 con disposizioni tese ad adottare un nuovo Piano nazionale per fronteggiare tale pericolosa situazione. Numerose le aree regionali ad elevato rischio radon. Con la speranza che questi interventi possano fornire nel tempo statistiche rincuoranti.
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