Ieri, a Roma, è stato presentato il report con i dati relativi al Protocollo di Kyoto che vede coinvolta l’Italia. La relazione, presentata all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), tiene conto dei valori riguardanti le emissioni di gas serra negli anni 2008 e 2009. Riccardo De Laurentis, curatore del report e responsabile della realizzazione dell’inventario nazionale, ha precisato che sebbene il livello prestabilito non sia stato raggiunto (6,5%), comunque il nostro Paese è degno di merito per aver ridotto le emissioni di gas serra.
In relazione ai risultati ottenuti, l’auspicio di De Laurentis è che l’Italia possa raggiungere il traguardo richiesto in una breve distanza di tempo. A tale proposito, e per fare un confronto che spieghi meglio la situazione delle emissioni, bisognerebbe tenere in considerazione le serie storiche dell’ultimo lustro rispetto agli anni precedenti dove si sono verificati degli aumenti di emissioni.
I dati inerenti lanciano un quadro piuttosto chiaro: tra il 1990 e il 2008 le emissioni hanno visto innalzarsi i valori del 4,7% (se prima si parlava di 517 milioni, questi sono diventati 541), la cui causa è da ricercare nell’aumento di emissioni di CO2 (+7,4% nello stesso periodo di tempo). Solo a partire dal 2009 la storia ha iniziato a cambiare: grazie forse al taglio delle emissioni di gas serra, alle quantità di CO2 naturalmente compensate dalle foreste, ai piani ecosostenibili attuati nei paesi in via di sviluppo e, per finire, all’acquisto di crediti emissioni trading.
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