Gatti, i graffi possono trasmettere qualche malattia?

Che i gatti ogni tanto graffino l’uomo è un fatto molto comune, senza particolari conseguenze. Questo gesto però può trasmettere qualche malattia

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Gatto (Foto Adobe Stock)

I gatti sono tra gli animali domestici più diffusi nelle case italiane. Si stima, infatti, che nel nostro paese la popolazione felina abbia raggiunto circa i 7,3 milioni, superando addirittura quella canina. Con i gatti in casa si sa che qualche graffio è inevitabile e di solito non c’è da preoccuparsi.

Gli amici felini infatti, sia per gioco che per difesa, tendono a graffiare le persone e questo gesto normalmente non porta a gravi conseguenze, eccezion fatta per i segni sulla pelle. Ci sono casi però, in cui il graffio del gatto può trasmettere qualche malattia.

La malattia trasmessa dal graffio del gatto

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Artigli di gatto (Foto Adobe Stock)

I gatti, e più precisamente i loro graffi, possono essere vettori di una malattia chiamata “malattia da graffio di gatto”. I felini domestici possono trasmettere infatti un batterio chiamato Bartonella henselae. Questo batterio infetta solitamente i gatti e si trasmette da uno all’altro tramite le pulci.

La maggior parte dei gatti domestici di tutto il mondo è portatrice del batterio, ma sono pochi quelli che mostrano i sintomi della malattia. Il batterio può però essere trasmesso all’uomo tramite il graffio. Sede del batterio incriminato sono infatti le feci delle pulci presenti sul mantello del gatto.

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Sintomo della malattia è una papula rossa che si sviluppa entro 3-10 giorni nel punto in cui si trova il graffio. Si osserva inoltre un rigonfiamento dei linfonodi adiacenti alla papula, da cui può fuoriuscire anche del pus. La persona può mostrare inoltre febbre, cefalea e inappetenza.

Se la persona è in un buono stato di salute la malattia del graffio del gatto si risolve autonomamente senza conseguenze. Può però essere pericolosa nel caso di persone fragili con immunodeficienze. In questo caso l’infezione può diffondersi in tutto il corpo e se non si interviene, può essere addirittura fatale.

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La diagnosi della malattia può essere fatta tramite analisi del sangue, che vanno a indagare la presenza di anticorpi contro il batterio. Il trattamento consiste in un semplice ciclo di antibiotici. In generale, per evitare di contrarre la malattia, è importante sottoporre il gatto ai trattamenti antiparassitari, essendo una pulce il vettore di Bartonella henselae. Infine, disinfettare i graffi può essere una buona azione preventiva.

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