Ai padroni di gatti non sarà certo sfuggito il fatto che di notte trascorrano parte del tempo a piangere (o cantare?). Quel che sembrano dei lamenti, hanno un significato ben preciso per il felino e non è necessario che gli amici umani si allarmino: ecco cosa stanno facendo
Molti padroni di gatti avranno notato che i loro felini di notte realizzano un vero e proprio concerto: ma perché piangono? Nelle ore buie sembrano essere dei veri e propri bambini e gli amici umani spesso si allarmano, credendo che stiano improvvisamente lamentano un dolore o un malessere.
In realtà, il loro lamento ha un significato ben preciso e non è certo legato ad un dolore. Varia persino se il gatto è maschio o femmina: adottano abitudini diverse e le differenze si riscontrano anche nei pianti. Sono sinonimo di una fase ciclica della loro vita che, al contrario di quanto si possa pensare, condiziona i comportamenti tanto di maschi quanto di femmine.
I gatti di notte piangono: ma perché lo fanno? Ecco cosa significa
E’ comune pensare che solo le femmine vadano in calore. In realtà, è un processo che vivono anche i maschi ma lo manifestano in maniera differente. Tra il sesto e il dodicesimo mese di vita inizia la fase del calore per entrambi e rappresenta il momento in cui il felino raggiunge la maturità sessuale ed è pronto per la riproduzione. Può sembrare incredibile ad alcuni padroni, ma i gatti cercano l’accoppiamento quando sono ancora dei cuccioli minuscoli.
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Al contrario della femmina, che vive fasi alterne, il marchio è sempre in calore. Questo condiziona i suoi comportamenti: il coinquilino umano è bene che ne prenda consapevolezza, per poter interpretare senza allarmarsi gli atteggiamenti del suo amico a quattro zampe.
Quel che farà il gatto maschio non sarà altro che rispondere ai richiami di una gatta femmina nelle vicinanze. Per “farsi notare”, marcherà il territorio con la pipì e, per l’appunto, condurrà le sue appassionate serenate notturne. Considerando che la femmina va in calore nei periodi più luminosi, che coincidono con la primavera e l’estate (solo a volte in autunno), è più probabile che anche il maschio adotti certi atteggiamenti in questi periodi.
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Anche la femmina si lascia andare a dei miagolii continui che possono essere facilmente associati alle grida di un bambino. Il maschio tende a farli principalmente di notte, stimolato dall’odore delle gatte nei dintorni. Per calmarlo, qualora dovesse dare fastidio, basterà accarezzarlo, stargli vicino e giocare con lui. La soluzione definitiva, poi, sarà la castrazione, utile anche per prevenire alcuni tipi di tumore.