È stato confermato dagli esperti del Museo di storia naturale della Maremma. Il gatto avvistato da un video è un raro gatto selvatico
Nonostante il luogo comune, esiste una notevole differenza tra i gatti. In particolare tra i gatti domestici e gli esemplari da cui discendono: i gatti selvatici. Da non confondere con i gatti randagi. Questi ultimi sono a tutti gli effetti gatti domestici, adattatisi alla vita con l’uomo ed in contesto urbano, solo che si trovano in strada anziché in casa. Difatti se si adotta un gatto randagio, in breve tempo lo si vedrà adattarsi facilmente all’ambiente domestico, con tanto di dormite e caccia alle crocchette. Il gatto selvatico è una specie da cui il gatto domestico discende, ma è morfologicamente dissimile.
Putroppo, a causa del suo manto piuttosto folto e morbido, è diventato presto preda di bracconaggio per fare delle pellicce. E questo ne ha causato la parziale sparizione. In Africa, da dove il gatto selvatico proviene, l’animale ha raggiunto l’Europa, per installarsi anche in Italia. Il problema è che questa specie che vive nei boschi è piuttosto rara e difficile da avvistare.
Ed arriva la piacevole notizia. Le fototrappole dell’associazione Wild Apennines piazzate nel territorio montano di Fiumalbo, nel Parco regionale del Frignano (Modena), hanno registrato la presenza del gatto selvatico nell’Appennino tosco emiliano. Il Felis silvestris, nome scientifico del gatto selvatico, è stato avvistato in notturna dalle telecamere, che hanno registrato un video del suo passaggio. Questa scoperta, che può sembrare banale. In realtà ha dell’incredibile. Questa specie si considerava estinta in quella zona, ed ecco che ne appare un esemplare.
L’associazione che ha installato le fototrappole, principalmente per controllare l’attività dei lupi e farne censimento, si sono trovati di fronte ad un avvistamento inaspettato. Ne ha dato notizia l’Ente di gestione per i Parchi e la biodiversità Emilia Centrale.
Che si trattasse di un vero gatto selvatico, e non di un esemplare domestico che vive nei boschi, è stato confermato dagli esperti del Museo di storia naturale della Maremma, i quali hanno attivo il progetto nazionale ‘Biologia e conservazione del gatto selvatico in Italia’ e il sito www.gattoselvatico.it, interpellati dall’ente emiliano. Lo straordinario rinvenimento dell’esemplare tramite il video è spiegato dalle parole di Filippo Biondi di Wild Apennines.
“L’areale del gatto selvatico è collocato più a sud del nostro crinale appenninico, in più è un animale molto raro e d’interesse conservazionistico, infatti si presume che in Italia non ce ne siano più di 7-800 esemplari in tutto“. Ed in tutta la zona le associazioni sono molto contente di accogliere il gatto selvatico e di annoverarlo tra le specie protette della fauna locale.
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