Gelsomino notturno, come coltivarlo e cosa bisogna sapere

Il gelsomino notturno è una pianta che fiorisce al tramontare del sole: come coltivarla e le cose da sapere per non farla appassire

gelsomino notturno come coltivarlo
gelsomino notturno (Pixabay)

Il gelsomino notturno è una pianta che, al contrario di quanto si pensi, appartiene alla famiglia delle Solanaceae e non a quella delle Oleaceae. Il suo nome scientifico è Cestrum nocturnum e si presenta con piccoli arbusti sempreverdi. Originario dell’America centrale, si è diffuso in particolar modo nelle isole dei Caraibi. Tuttavia, questa pianta è presente anche in altri Paesi, come ad esempio  l’India, il Madagascar e in diversi Paesi dell’area del Pacifico. Il gelsomino notturno è noto in quanto è in grado di migliorare il benessere del corpo. I suoi fiori, infatti, contengono alcaloidi e sostanze psicoattive che penetrando nel corpo riescono ad agire sui sensi e sulla mente.

Questa pianta è formata da lunghi fusti eretti, di circa 50-100 cm. Su di essi, sono presenti numerose foglioline verdi, lucide, appuntite e arrampicanti. In estate dai fusti nascono enormi infiorescenze tondeggianti, formate da tantissimi fiori tubolari allungati, di un colore che può variare dal bianco al porpora. Dal cestrum nocturnum sbocciano fiori giallo-verdastri, che fioriscono, però, solamente di notte, al calar del sole. Questi emanano un profumo intensissimo, a volte da sembrare addirittura sgradevole.

Tutto quello che c’è da sapere sul gelsomino notturno

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gelsomino notturno (Pixabay)

Il gelsomino notturno è chiamato così proprio perché i suoi fiori sbocciano soltanto di notte. Questa pianta può essere coltivata anche in vaso, sarà, però, necessario munirsi di un contenitore abbastanza capiente. Inoltre, i suoi arbusti preferiscono i terreni soffici, leggeri e molto drenati. L’ideale, quando si coltiva un cestrum nocturnum è quello di aggiungere sabbia al terreno e inserire della ghiaia sul fondo della buca in cui sistemeremo la pianta.

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Il Cestrum va sistemato in luoghi molto soleggiati e in zone ombreggiate per alcune ore del giorno. Alcune volte, però, sono in grado di resistere anche a temperature appena sotto lo zero. Tuttavia, nei posti con inverni molto rigidi devono essere rigorosamente protetti da ottobre a febbraio. Si tratta, infatti, di una varietà adatta esclusivamente ad inverni miti e dunque è sempre preferibile riporla lontano dal vento.

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In estate è consigliabile annaffiarlo tutti i giorni, mentre nel periodo invernale soltanto una volta al mese. Tuttavia, è fondamentale fare attenzione al fatto che non si creino ristagni d’acqua, pericolosi per la salute della pianta.

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