L’incidente ferroviario del 7 gennaio del 2005 provocò la morte di 17 persone, mentre altre 80 restarono ferite e furono trasportate in ospedale.
Un errore umano alla base del terribile incidente ferroviario verificatosi il 7 gennaio 2005 all’altezza dell’ex stazione di Bolognina di Crevalcore, in provincia di Bologna. A contribuire anche la nebbia con la visibilità ridotta e compresa tra 50 e 150 metri.
Nel dettaglio, non fu rispettato un segnale e due treni che viaggiavano su un unico binario si scontrarono. L’impatto fu devastante, il bilancio: 17 persone morte ed altre 80 ferite e trasportate in ospedale per le cure del caso.
Cosa ha provocato l’incidente?
Le lancette segnavano le 12:53. Il primo convoglio era partito da Verona ed era diretto a Bologna, mentre il secondo era proveniente da Roma, si trattava del treno merci 593098. I due treni si scontrano su un tratto che in quel periodo era ancora binario unico. I momenti che si susseguirono furono devastanti, nonostante i soccorsi furono tempestivi, via via si cominciarono a contare le prime vittime.
Giunti all’incrocio il treno merci doveva andare verso il secondo binario, mentre l’altro convoglio avrebbe dovuto continuare a percorrere il primo binario.
Il macchinista ed il capotreno non rispettarono, però, le indicazioni, così il treno che trasportava circa 200 passeggeri non rallentò e continuava la sua corsa superando i 100 km/h, a quel punto sopraggiunse il treno merci alla velocità di 30 km/h che fu investito.
I processi: l’incidente provocato da un errore umano
Le indagini finirono cinque anni dopo, e fu chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo e disastro colposo per sette dirigenti e alcuni funzionari locali di RFI (Rete Ferroviaria Italiana).
- Quattro di loro verranno imputati per la mancanza di segnalazione telefonica, nessuno disse che il merci era sulla linea.
- Per i restanti, ovvero ai dirigenti della Direzione Compartimentale di Bologna, fu mossa l’accusa per aver predisposto una stazione a binario unico, senza aver, però, tenuto conto della scarsa visibilità ed i giusti segnali per favorire l’orientamento.
La fine del processo arrivò nel 2011: si stabilì l’errore umano e riguardava gli addetti ai lavori del treno passeggeri, all’epoca non furono rispettati i segnali disposti che erano previsti dal regolamento in vigore.
Proprio dopo il disastro vennero effettuati dei lavori per la costruzione di un secondo binario sulla linea, terminati circa due anni dopo.