Le risorse idriche iniziano a scarseggiare, il che le rende ancora più preziose. È necessario proteggerle con tutti gli sforzi possibili.
L’acqua è vita. L’acqua è il motore della vita. La superficie terrestre è composta al 71% di oceano, ed il corpo umano è fatto all’80% di acqua. E l’uomo ha bisogno di risorse idriche per sopravvivere. Sia per la salute personale – si può sopravvivere anche una settimana senza cibo ma non senza acqua – sia per l’integrità dell’ecosistema, che all’essere umano dà vita e nutrimento. Purtroppo i cambiamenti climatici e l’incedente desertificazione mettono a repentaglio l’abbondanza di acqua sul Pianeta. Fenomeno che diventa ancora più grave se si tiene conto che la popolazione mondiale è in crescita, così come sono in aumento le sue necessità.
Di conseguenza le risorse idriche devono essere preservate a tutti i costi dalla loro progressiva sparizione, ma anche dall’inquinamento, che modifica l’ecosistema marittimo e rende l’acqua non utilizzabile. L’attività antropica ha inciso fortemente sui cambiamenti. Si pensi solo che l’innalzamento delle temperature sta progressivamente sciogliendo i ghiacciai di tutto il mondo. Per cui il contrasto di depauperazione dell’acqua deve passare attraverso delle strategie mirate, la prima delle quali è il contenimento delle temperature e dei cambiamenti climatici, per poi passare ad una gestione più oculata delle risorse a disposizione.
Quando un bene scarseggia, è raro che nella storia dell’essere umano esso venga spartito in maniera equa. Ed uno dei problemi che maggiormente pesano sulla sopravvivenza di molte popolazioni è proprio la scarsità di risorse idriche, per la sopravvivenza e per l’allevamento. Con la conseguenza di centinaia di migliaia di fenomeni migratori ed il decesso di buona parte degli animali.
Gli accordi di Parigi del 2015 avevano richiesto che le temperature non superassero gli 1,5 gradi il più dal primo monitoraggio climatico nel 1900. Purtroppo l’obiettivo è ancora lontano. Ed ogni anno le conseguenze del surriscaldamento terrestre si fanno più gravi. D’altro canto, per dare una vera svolta al cambiamento climatico, i Governi dovrebbero intraprendere delle azioni piuttosto impopolari, come chiedere ai propri cittadini una riduzione dei consumi, in conseguenza alla quale le attività produttive – anche di CO2 – diminuirebbero il loro lavoro ed il trasporto su strada diventerebbe più gestibile.
Oltre a far sì che le scarse risorse idriche non diventino inferiori di anno in anno, si dovrebbe gestire meglio quelle a disposizione. L’Italia è un caso esemplificativo. Numerosi acquedotti ricevono scarsa manutenzione, con la conseguenza di un enorme spreco di acqua potabile. Inoltre si dovrebbe trovare il modo di recuperare ed utilizzare al meglio l’acqua piovana, da destinare agli allevamenti ed all’agricoltura. I progetti sono su carta, serve solo il coraggio ed i giusti investimenti per metterli in pratica.
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