Gettare mozziconi a terra è vietato dalla legge, eppure è un’abitudine comune in Italia

Per combattere il degrado urbano e ridurre l’inquinamento, gettare mozziconi di sigarette a terra è vietato, ma tanti non lo sanno.

Mozzicone di sigaretta lasciato in strada
Mozzicone di sigaretta lasciato in strada (Ecoo.it)

In Italia vige una legge che riguarda lo smaltimento dei mozziconi di sigarette e che viene ignorata da metà della popolazione. Per combattere l’inquinamento ambientale, nonché per contrastare il degrado urbano, è severamente vietato gettare mozziconi al suolo, eppure, si calcola che il 64% delle sigarette fumate finisce a terra e non viene correttamente smaltito. Come è possibile?

Una legge ignorata da metà degli italiani: gettare mozziconi di sigarette a terra è vietato

Sigaretta spenta a terra
Sigaretta spenta a terra (Ecoo.it)

Se il 64% delle sigarette fumate finisce gettato a terra, oltre il 40% dei cittadini non conosce questa legge e non sa che può incorrere in sanzioni. L’abbandono dei rifiuti in strada, infatti, è punibile con multe. Il problema è che non ci sono controlli, ma se è per questo non ci sono nemmeno appelli a far rispettare la legge.

Si tratta di una serie di negligenze che non fa altro che far accumulare mozziconi a terra, miliardi di mozziconi, che restano lì, al suolo, e che si degradano lentamente.

I filtri delle sigarette, infatti, non sono biodegradabili, e quando si degradano si scompongono i microplastiche che inquinano il suolo e i mari, comportando un effetto negativo sull’ecosistema. Si calcola che, soltanto in Italia, i mozziconi gettati a terra o nei mari siano circa 14 miliardi. Un numero assurdo. In tutto il pianeta, invece, sono 4,5 trilioni le sigarette smaltite in modo scorretto.

Nonostante la legge sia entrata in vigore nel 2016, ben poche persone l’hanno rispettata. Il 64% delle sigarette fumate sul nostro territorio viene smaltito scorrettamente.

Non si ha consapevolezza del problema, tanto che quasi la metà della popolazione ignorare l’esistenza di tale normativa. Ma qui c’è un problema a monte, un problema di educazione e di rispetto per l’ambiente e per il contesto in cui si vive.

Perché non si devono gettare mozziconi e dove gettarli

Non dovrebbe servire un divieto, con tanto di multe (che arrivano fino a 300 euro), per capire che un mozzicone, fatto di plastica, inquina l’ambiente, e non dovrebbe servire una campagna di sensibilizzazione per comprendere che un oggetto, gettato a terra, sporca e degrada la città.

Tuttavia, bisogna anche considerare la falla nelle amministrazioni, con assenza di appositi spazi dove fumare, e soprattutto, di appositi posacenere in strada dove spegnere le sigarette.

Negli ultimi tempi, per fortuna, sono sorte varie campagne di sensibilizzazione sul tema, alcune davvero efficaci, come quella di Marevivo, chiamata “Piccoli gesti, grandi crimini”, che colpisce grazie alla riproduzione di una scena del crimine, con le sagome di vari animali stese a terra, un manichino della scientifica sul luogo del delitto, un’area transennata e, al centro, il responsabile dei delitti, un mozzicone di sigaretta in formato gigantesco.

Quanto tempo ci vuole per smaltire un mozzicone di sigaretta

È bene parlare di questo grosso problema, e le varie campagne stanno ottenendo buoni risultati, tanto che nelle varie città italiane si è osservata una riduzione di mozziconi nell’ambiente. Molti Comuni stanno prendendo in considerazione di imporre l’obbligo di portare con sé un portacenere tascabile.

Purtroppo, però, in Italia c’è anche poca consapevolezza del problema del Littering, occorre educare al corretto conferimento di questo tipo di rifiuto.

I mozziconi di sigaretta provocano un gravissimo danno all’ambiente, basti pensare che il tempo di decomposizione di ognuno va da uno a otto anni. Il filtro di plastica resiste per anni, mentre tabacco e carta si smaltiscono in pochi mesi.

Chi getta sigarette in spiaggia, crea un danno ancora più grande, e le multe salgono fino a 500 euro. Infine, l’esperimento dell’impatto di un mozzicone sull’ambiente, ne abbiamo parlato qui.

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