Questo è un fattore che può diventare di rischio con l’aumento delle temperature. I microrganismi intrappolati nei ghiacciai potrebbero risvegliarsi
Non è un film dell’orrore, né tantomeno di fantascienza. È ciò che gli studiosi reputano possibile. In particolare il microbiologo Alexandre Anesio dell’Università di Aarhus, in Danimarca. Il quale negli ultimi anni, con il suo team di ricerca di è occupato di analizzare a fondo il ghiaccio di Islanda e Groenlandia. Con la conseguenza di rinvenimenti di microrganismi di cui in precedenza non si conosceva l’esistenza. Un vero e proprio ecosistema a sé.
Che, come nel fenomeno della neve rossa, può lentamente colorare i ghiacciai spingendoli verso uno scioglimento più rapido. Sostanzialmente è un meccanismo a cascata. Il rialzo delle temperature risveglia, o meglio, rende maggiormente attivi questi microrganismi. I quali a loro volta esercitano maggiori attività sotto la neve facendola cambiare di colore e provocandone lo scioglimento inaspettato ed anzitempo.
Non è affatto un modo per lanciare l’ennesimo allarmismo, ma solo per riportare degli studi che effettivamente mostrano l’evidenza di mutamenti nei ghiacciai e nella tipologia della neve in Groenlandia ed Islanda. Si deve tenere presente che la popolazione che occupa la Groenlandia, non ha una parla unica per definire la neve. Come neve sciolta o neve dura. Ci sono 10 termini diversi per definire la tipologia di neve. Questo per far capire quanto essa sia importante. Ed ora sta subendo mutamenti. Che non sono supposizioni, ma avvalorati dall’esperienza, ovvero dal cambio di colorazione della neve e del ghiaccio. I microrganismi rinvenuti sono nell’ordine delle 40mila specie diverse.
Dopo il fenomeno della neve rossa, che ha destato orrore e perplessità, ora la neve è diventata nera. A quanto pare a causa di microrganismi che compongono delle alghe, che a loro volta prendono il sopravvento sul bianco puro e candido della neve e del ghiaccio. Un fenomeno naturale che però ha dell’inquietante. Le striate nere in mezzo al bianco puro danno segno di qualcosa di malsano. Che effettivamente c’è se si pensa che di conseguenza alla presenza di queste alghe i microrganismi in esse contenuti possono far sciogliere molto rapidamente la risorsa di neve e ghiacci. Con la conseguenza della progressiva perdita di questo patrimonio e dell’habitat di flora e fauna locali.
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