Diventa ormai sempre più preoccupante e allarmante la situazione dei nostri ghiacciai: ma qual è lo stato attuale? Scopriamolo insieme
Ebbene sì, la situazione purtroppo per noi diventa ogni giorno più allarmante e soprattutto gli effetti potrebbe oramai essere più concreti e più vicini che mai. A lanciare l’avviso, in particolare, è il bilancio emerso dalla quinta edizione della campagna di Legambiente, ovvero “Carovana dei ghiacciai”. Come possiamo ben immaginare, il cuore pulsante di questa edizione sono stati proprio i ghiacciai: o per meglio dire, il loro stato attuale, il loro futuro e gli effetti che una loro definitiva scomparsa potrebbe avere per tutti noi.
Le risposte a cui siamo andati incontro, però, sono state delle più preoccupanti e ci hanno soprattutto fatto capire, ancora una volta, che il cambiamento climatico non riguarda più il domani: ma è qui e ora. Ma cerchiamo di andare più nel dettaglio e di scoprire quali sono i punti principali emersi dal bilancio finale: cosa ci aspetta? Continuate a leggere insieme a noi.
Cambiamento climatico: una velocità che non ha eguali
Il quadro tracciato dall’ultimo bilancio di Legambiente è senza dubbio dei più desolanti, lascia ben poco spazio alla speranza e soprattutto mette, inevitabilmente, tutti noi in uno stato di preoccupazione circa il futuro del pianeta. Ma anche in merito alla nostra stessa vivibilità: se fino a qualche tempo fa, infatti, non si faceva altro che dire che il cambiamento climatico avrebbe interessato i nostri figli o nipoti, ad oggi è ben chiaro a tutti noi che i tempi si sono accorciati.
La crisi climatica, infatti, interessa in primo luogo noi, che già adesso abbiamo cominciato a combattere con i suoi effetti spesso devastanti (come la siccità, piogge torrenziali, caldo record e molto altro). Nello specifico, una delle questioni che preoccupa di più tra i vari effetti climatici a cui possiamo andare incontro c’è proprio quella dei ghiacciai che, a causa delle alte temperature ormai sempre incontrollabili, stanno sparendo a vista d’occhio.
La situazione dei ghiacciai: è allarme
Pare, infatti, che ben presto sia l’Italia che, in realtà, il resto dell’Europa potrebbero ritrovarsi senza ghiacciai entro il 2100 se manteniamo un riscaldamento globale del 2,7: una prospettiva, questa, che inorridisce tutti noi e che appare così catastrofica da essere quasi inimmaginabile, soprattutto se si considera la velocità con cui sono stati registrati questi cambiamenti (che hanno interessato un solo secolo appena). Eppure, questa prospettiva sembra non fare nessun salvo e interesserebbe dunque non solo il nostro Paese, ma anche la Francia e la Slovenia in particolar modo.
Di questi grandi giganti bianchi, in realtà, alcuni sono già stati persi e considerati estinti proprio a causa della crisi climatica che forse per troppo tempo tutti noi abbiamo preferito ignorare. Eppure, le cose potrebbero ben peggiorare. La “Carovana dei ghiacciai” nel corso di quest’anno ha percorso ben 7 tappe e 12 ghiacciai: come ad esempio il Flua estinto, il Monte Rosa, le Alpi Giulie, il Canin e il Triglav. Tutti ghiacciai desolati e ormai ridotti a poca neve, rocce e detriti paragonabili a quasi 30 campi di calcio.
Basti pensare al ghiacciaio di Fellaria, che dal 1850 fino a oggi ha perso ben il 46 per cento della propria superficie o ancora quelli altrettanto gravi al di sotto dei 3500 metri, come può essere la Marmolada con le sue perdita di 7 cm al giorno di superficie. Quest’ultima, infatti, dal 1888 ha registrato una perdita d’area ben superiore all’80 per cento. Il mondo, insomma, è ormai in sofferenza e i ghiacciai si disperdono a vista d’occhio.