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Giacche e cappotti sostenibili per un inverno green

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Scegliere di acquistare prodotti di moda sostenibili significa compiere delle scelte precise. Anche nel campo dell’abbigliamento sono sempre di più le persone convinte che occorra un cambio di passo nel mondo in cui viviamo e che questo possa riguardare anche il modo con cui ci vestiamo. Per un inverno green elenchiamo qui giacche e cappotti sostenibili, a prova di freddo e che non impattano sull’ambiente. Iniziamo!

Cappotti sostenibili in lana rigenerata made in Prato

Ragazzo con cappotto sostenibile
Foto Rifò – Cappotto

Fresche di lancio le giacche e i cappotti sostenibili made in Prato da Rifò, marchio che sta conquistando un mercato sempre più ampio e che ha il suo core business nella rigenerazione delle fibre tessili. “Abbiamo creato dei cappotti in lana rigenerata realizzati a Prato secondo la tradizione tessile del cardato. Da più di 100 anni qui la lana viene rigenerata per creare dei morbidi panni, perfetti per realizzare caldi cappotti e accessori”, leggiamo sul loro sito.

Dall’etichetta online prestiamo attenzione alla composizione delle giacche: 65% lana rigenerata, 30% poliammide riciclato, 5% poliestere riciclato. Disponibile in pre-ordine uomo e donna, i cappotti Rifò rispondono a canoni di eleganza classica, dal design praticamente intramontabile.

Giacche kimono uomo/donna double face

Foto Coloriage – Kimono double face

Non la solita giacca, il kimono veste bene sia il fisico maschile che quello femminile. A proposito di versatilità la giacca sostenibile proposta dalla sartoria sociale Coloriage è double face, oltre che unisex. Questo significa che può essere indossata nel verso in tessuto wax o in quello in lana 100%.

La Cooperativa di Produzione Lavoro e Impresa Sociale Coloriage, impiega stabilmente persone migranti e rifugiate, fornendo loro una nuova identità lavorativa fondamentale per la loro indipendenza e integrazione. “Le persone migranti e rifugiate, una volta arrivate nei paesi di destinazione, sono spesso costrette ad accettare lavori dequalificati per far fronte ai loro bisogni essenziali. La precarietà della loro situazione professionale incide gravemente sulla loro integrazione socio-economica. Tuttavia, molti dei migranti presenti nel nostro territorio provengono da culture in cui l’artigianato, e quello sartoriale in particolare, è ancora vivo e ricchissimo, e possiedono competenze altamente sviluppate in quest’ambito”. Un proficuo modello di placement delle competenze.

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Ecoalf, giacche e piumini sostenibili

Foto Ecoalf – Piumino

Ecoalf è stato un vero pioniere della moda sostenibile. Il suo Presidente, Javier Goyeneche, racconta l’origine di Ecoalf così: “Ecoalf nasce nel 2009, sia il nome che il concept alla base del marchio derivano dalla nascita dei miei figli, Alfredo e Álvaro. Volevo creare un marchio di moda veramente sostenibile e ho pensato che la cosa più sostenibile fosse non continuare ad usare risorse del pianeta indiscriminatamente, per garantire i bisogni delle generazioni future. Il riciclaggio potrebbe essere una soluzione se fossimo in grado di creare una nuova generazione di prodotti riciclati con la stessa qualità e design dei migliori prodotti non riciclati”.

Se c’è una cosa per cui Ecoalf è famoso sono proprio i suoi piumini. Per ogni capo potrete leggere nella sua scheda quanti kili di emissioni di Co2 e quanti litri di acqua sono stati risparmiati.

Laura Galloppo

Laura Galloppo, Communication specialist e content editor con esperienze in Italia e all’estero. Di francese ho solo un'inconfondibile “erre moscia”, ma le mie origini richiamano il canto della sirena Partenope. Curiosa ed inarrestabile, scrivo e mi prendo cura delle storie di moda e dei progetti culturali e sociali in cui credo nel blog Instant Mood. Le parole sono la mia forza, il museo la mia oasi di pace. Nei miei sogni compaiono abiti di Valentino.

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