In Giappone una mostra sta facendo molto discutere e la motivazione è logica, ma da dove è nata questa idea? Vediamolo insieme.
Dal Giappone arriva la notizia di una mostra insolita, che di certo non è consigliata ai deboli di cuore, anzi in questo caso ai deboli di “naso”. Opere d’arte ed esposizioni catturano la curiosità di moltissimi curiosi e studiosi che hanno voglia di immergersi, tuffarsi e catapultarsi in questo affascinante mondo.
Ogni anno milioni di turisti si spostano, vagano e viaggiano per diversi paesi alla ricerca di mostre e musei, l’unico obiettivo? Imparare sempre qualcosa di nuovo ed ammirare le opere presenti al loro interno.
Il motivo della mostra
Le mostre immersive, sono sempre più frequenti e riscuotono una certa fama. In tal senso, una è “nata” all’interno dell’acquario di Kobe (Giappone). I curatori della mostra hanno per una volta voluto esaltare uno dei cinque sensi: l’olfatto.
In che modo? Avvicinandosi al loro sedere e annusandolo. Si tratta di qualcosa di insolito, ma questo vale solo per noi, una ragione più profonda li ha portati a promuovere questa iniziativa. Gli animali, certo non tutti, scambiano le prime interazioni proprio dal sedere, in altre parole? Si annusano prima di ogni cosa.
Da questo è nata la mostra, molti si chiederanno: ma chi prende parte ad una cosa simile? Spiace deludervi, ma sono moltissimi quelli che ogni giorno si recano lì per annusare e scoprire vari odori provenienti dagli animali.
La mostra in Giappone
L’olfatto in questa mostra è il protagonista principale, ma in che modo si viene a conoscenza di certi odori? Gli organizzatori hanno pensato proprio a tutto e una volta entrati vi ritroverete davanti a voi grandi quadri, ovviamente il soggetto non sarà, certo il volto di una mucca, ma il suo fondoschiena, cosa dovrà fare a questo punto il visitatore?
Semplice, dovrà camminare verso il quadro e dovrà avvicinarsi ad un buco appositamente realizzato, da quel punto conoscerà l’odore del sedere di alcuni animali, riprodotti mediante l’utilizzo di fragranze sintetiche. Terminata l’esperienza immersiva l’attenzione verrà catturata da suoni, ombre e giochi di luce. Insomma, si tratta di una novità che potrebbe aiutare a conoscere molto di più il mondo degli animali, anche quelle cose che ancora risultano essere poco “esplorate”.