La giornata internazionale del mar Mediterraneo ci interessa direttamente, dato che il mare nostro è fortemente minacciato dai cambiamenti climatici e la perdita di Habitat delle specie.
Il mar Mediterraneo contiene tra le maggiori specie faunistiche che si trovano in questa parte di mondo. Per questo motivo deve essere tutelato. Nello specifico, nonostante la sua superficie copra solo l’1% di tutti gli oceani, le specie marine dal Mar Mediterraneo ospitate sono oltre 12mila, corrispondenti ad una cifra tra il 4 ed il 12% della biodiversità marina mondiale. Ciò significa che l’alta densità delle specie deve essere tutelata a tutti i costi, dato che è fortemente sensibile ai numerosi sbalzi climatici.
Il surriscaldamento del mare sta allontanando molte specie marittime, a causa della perdita del loro habitat. In occasione della giornata internazionale del mar Mediterraneo, vengono svolti diversi lavori da parte di oceanografi e esperti del settore, per comprendere come si possa rimediare alla graduale compromissione di questa risorsa così preziosa, prima che il decadimento diventi irreversibile.
Senza dubbio la prima da annoverare è il surriscaldamento dell’acqua, derivato dalla temperatura più elevata dell’aria. In questo modo, numerose specie non si adattano più all’ambiente, e di conseguenza subentra la presenza di specie aliene nel mar Mediterraneo, che non erano mai state presenti in precedenza, e con le quali gli esemplari già esistenti trovano difficoltà a convivere. Secondo l’Ispra sono oltre 240 le specie aliene identificate nel mar Mediterraneo. Il 68% di queste ormai vive in maniera stabile lungo le coste.
Oltre ad alterare la biodiversità marina, le specie aliene possono diventare veri e propri predatori delle specie nostrane. La conservazione della biodiversità del mar Mediterraneo, deve passare attraverso sì delle iniziative di tutela da parte delle associazioni, ma anche attraverso una modifica del mercato ittico e della pesca. Ad esempio, la domanda di molluschi da parte del mercato alimentare è sempre maggiore. Con la conseguenza che queste specie stanno diventando decisamente invasive sul fondale marino, annientando la presenza delle altre.
Per ultimo, ma non in termini di importanza, a minacciare l’ecosistema del mar Mediterraneo è presente l’inquinamento dei fondali marini. Dalle indagini Ispra risulta che su quelli italiani vengono depositati oltre il 70% dei rifiuti marini. Percentuale che diventa ancora più inquietante nell’apprendere che il 77% di essa è composta di plastica. E le spiagge non sono certo messe meglio. Oltre 63% delle tartarughe marine ha ingerito della plastica. Urgono azioni immediate e repentine se vogliamo mantenere la bellezza e l’integrità del Mare Nostro.
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