Giornata internazionale del Mediterraneo: lo stato di salute del Mare Nostrum

La celebrazione annuale dell’8 luglio serve a ricordare l’importanza che il Mar Mediterraneo ha ed ha sempre avuto per la civiltà

Mar Mediterraneo giornata internazionale
Mar Mediterraneo (Foto Adobe)

La civiltà si è sempre evoluta sulle sponde acquatiche. Il Mar Mediterraneo ha ricoperto storicamente un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle attività dell’essere umano. I Fenici, i Greci, gli Egizi, si sono evoluti grazie alla preziosa risorsa marittima, e l’alimentazione degli antichi si basava principalmente sulla disponibilità ittica. Dalle prime grandi civiltà sono passati millenni, e molta “acqua sotto i ponti” è scorsa. Nonostante ciò ancora oggi il Mar Mediterraneo riveste importanza cruciale per l’uomo. E non solo come risorsa idrica, ma anche per il suo contenuto.

Quando si parla di tutelare un bene naturale, che sia boschivo, marittimo, montuoso o oceanico ci si riferisce a tutto l’habitat, comprese le specie animali che lo abitano. La biodiversità è fondamentale per garantire la salute di un ambiente naturale, che in assenza di interventi umani invasivi è perfettamente equilibrato ed autosufficiente.

Il problema si pone quando la mano dell’uomo muove questi equilibri portando ad una reazione a catena incontrollabile. Ad esempio la preponderanza ittica di molluschi, destinati ad entrare a far parte dell’alimentazione umana, sta facendo sparire numerose specie marine. Ogni anno viene fatto un censimento delle specie in via d’estinzione, ed ogni anno la lista delle specie da proteggere aumenta.

IL Mar Mediterraneo come scrigno della biodiversità mondiale

Mar Mediterraneo giornata internazionale
Mar Mediterraneo (Foto Adobe)

Pur se rappresenta solo l’1 per cento della superficie di tutti gli oceani mondiali, il Mar Mediterraneo ospita oltre 12 Mila specie marine, tra il 4 ed 12 per cento della biodiversità marina mondiale. Purtroppo con le pratiche umane poco attente all’ambiente e con il surriscaldamento delle acque molte specie si stanno perdendo. Ed è per questo che l’8 luglio si celebra la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo, per prendere coscienza dell’importanza di una risorsa che non deve essere perduta.

Secondo l’ISPRA “sono oltre 240 le specie aliene identificate nel nostro mare, di cui il 68 per cento ormai stabile lungo le nostre coste. Sui fondali italiani si deposita più del 70 per cento dei rifiuti marini, dei quali il 77 per cento è plastica. Sulle spiagge, con una media di 400 rifiuti ogni 100 metri, la situazione non è migliore. Nel Mediterraneo più del 63 per cento di tartarughe marine ha ingerito plastica. Ma le azioni per la sostenibilità stanno dando i loro frutti: gli stock ittici, pur rimanendo sovrasfruttati, in 6 anni passano dall’85 per cento al 75 per cento”. L’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha stimato queste cifre al 2021, numeri che senza dubbio sono peggiorati nell’ultimo anno.

La tutela di un ambiente naturale non è un “favore” fatto all’ecologia. È prerogativa stessa della sopravvivenza dell’essere umano. Prendere coscienza che le azioni in direzione della sostenibilità non rendono le persone più buone, ma solo più lungimiranti, è essenziale per un passaggio culturale che ormai è fin troppo ritardato da propagande distorte.

La tutela dell’ambiente è un dovere inevitabile. Ed a questo servono le ricorrenze: per “ricordare” ciò che nella maggior parte dei casi viene dimenticato in virtù di una quotidianità distratta e dai valori mutilati.

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