Le torture sugli animali
Spesso l’atteggiamento degli uomini nei confronti degli animali è molto crudele. Dovremmo imparare che il diritto alla vita vale per tutte le specie viventi e non soltanto per quella umana. Ma tante volte la realtà è molto più triste di quanto possiamo pensare e gli animali subiscono maltrattamenti a non finire. Non si possono ignorare dei veri e propri massacri come possono essere quello degli allevamenti intensivi destinati alla soddisfazione alimentare dell’uomo. E non stiamo parlando soltanto dei bovini, perché ci sono anche altri tipi di allevamenti forse meno conosciuti, ma allo stesso tempo piuttosto cruenti, come quelli destinati alla produzione del foie gras. Per non parlare dei maltrattamenti dei pesci: una vera e propria sofferenza inflitta senza un minimo di sensibilità. Nell’epoca contemporanea si potrebbero adottare modelli di comportamento differenti e si potrebbe anche rinunciare a certe tradizioni alimentari, che non sembrano più avere un motivo concreto per esistere, come quella dell’agnello pasquale. Perché mai continuare a infierire sugli animali? Che fine fanno questi ultimi dopo gli esperimenti in cui vengono utilizzati come cavie?
Le iniziative
E’ proprio questa la domanda che si sono fatte le varie associazioni animaliste che hanno organizzato vari eventi di protesta, per affermare i diritti delle innocenti bestioline e soprattutto il loro diritto alla vita. Gli esponenti di Animal Equality sono scesi a Roma in piazza del Popolo, sensibilizzando tutti su che cosa accade ad animali domestici come agnelli, maiali e galline. Per la nota organizzazione questi animaletti sono delle vittime dimenticate: è stato riscontrato tutto ciò nell’ambito delle investigazioni che gli attivisti hanno compiuto all’interno dell’industria dello sfruttamento animale. Animal Equality ha fatto notare che queste vittime innocenti vengono sfruttate, per poi essere condannate a morte, nell’indifferenza generalizzata.
La Lega nazionale per la difesa del cane ha lanciato la campagna “Il diritto di vivere”. Il tutto ha come fine la battaglia contro i canili lager. Sono state raccolte delle firme, per chiedere al Presidente del Senato e a quello della Camera, al ministro della Salute e a quello dell’Ambiente di applicare rigorosamente le normative vigenti sull’argomento. Viene chiesto in particolare che i Comuni si impegnino per risanare i canili esistenti, che molto spesso sono inadeguati a ospitare molti animali.
L’Enpa ha chiesto che si possa procedere alla costruzione di una rete normativa globale a tutela degli animali. Secondo l’Ente Nazionale Protezione Animali, nelle varie nazioni del mondo ci sono molte disparità, soprattutto per quanto riguarda le norme. A questo proposito l’Enpa ha parlato di una sorta di “Babele giuridica”, che sta alla base di un trattamento intollerabile dal punto di vista etico. Esempi dell’inadeguatezza delle leggi sono il commercio illegale di specie protette e il traffico di cuccioli di cane che provengono dall’Europa dell’Est. L’Enpa ha fatto appello soprattutto alle istituzioni internazionali, perché si possa delineare un’azione comune per evitare che possano essere sfruttate eventuali falle a livello giuridico.
Foto di bittidjz
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