La giornata mondiale per l’ambiente è sede di numerose iniziative per ricordare quanto sia importante l’impegno per salvaguardare il Pianeta
L’essere umano è molto bravo a distruggere e poi correre ai ripari. Almeno a provarci, quando sente che la propria incolumità viene minacciata. E le giornate mondiali nascono proprio come monito per celebrare un elemento della natura che viene messo a repentaglio dall’attività antropica. Purtroppo non basta la celebrazione, che diventa anche sede di campagne di sensibilizzazione. Quel giorno all’anno può essere utile e può portare le istituzioni a riempirsi di belle parole. Che rimangono volanti nella sala dove sono state pronunciate se dal giorno stesso non si implementano delle strategie radicali di salvaguardia. Ed il 5 giugno è la giornata dedicata all’ambiente, che senza dubbio rivela la sua importanza dato che è un tema omnicomprensivo.
Dunque non solo giornata dedicata al sole, al mare, al vento o ai rinoceronti, ma all’ambiente, considerato legittimamente come un unico organismo dal quale l’essere umano non è estraneo, bensì pienamente integrato. E questo non deve mai essere dimenticato. Rispettare l’ambiente significa rispettare se stessi.
La data del 5 giugno è stata scelta simbolicamente per ricordare la prima conferenza delle Nazioni Unite sul tema ambientale che si è svolta a Stoccolma dal 5 al 16 giugno 1972. E ne è passata di acqua sotto i ponti da allora. E ne sono sorte di problematiche accessorie. Nell’occasione della prima giornata mondiale dell’ambiente è stata messa nero su bianco la Dichiarazione di Stoccolma, all’interno della quale sono presenti i 26 principi sui diritti, doveri e responsabilità che l’essere umano ha nei confronti dell’ambiente. Come un decalogo moltiplicato per 2,6. I tre punti caldi che continuano ad essere insistenti sono: il riscaldamento terrestre, la perdita di habitat naturali, con conseguente messa a rischio di diverse specie; l’inquinamento di acqua ed aria.
Come è giusto che sia, ogni giornata mondiale dell’ambiente oltre a ribadire i temi generali affronta ogni anno un focus specifico, nella speranza che diventi azione prima delle giornata mondiale dell’anno successivo. E quest’anno ad essere messo sul banco degli imputati è l’uso ancora smodato di plastica, e la sua difficoltà nel riciclarla, nonostante le nuove tecnologie ed i nuovi materiali. Se l’invasione della plastica nel settore produttivo e di stoccaggio merce non verrà ridotta in tempi brevi, essa continuerà ogni anno a formare distese nei mari, nei fiumi e nelle risorse naturali utili all’essere umano per sopravvivere, compromettendone le funzioni essenziali. L’auspicio è che il 2023 – 2024 possa diventare il giro di boa per un’eliminazione definitiva della plastica da tutti i settori produttivi, da quello alimentare al fast fashion.
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