La Giornata mondiale della biodiversità si apre all’insegna di progetti futuri improntati sull’azione, e non solo sulle idee. Come si svolge
Il 22 maggio è il giorno scelto per celebrare la biodiversità. In realtà, se si osserva con cura il calendario, si può scoprire che buna parte dei giorni dell’anno corrispondono a delle giornate mondiali, utilizzate per ricordare, celebrare e sensibilizzare. Tuttavia ce ne sono alcune più importanti di altre. E quella della biodiversità è una di queste. Non è un mistero per nessuno che la biodiversità italiana, ed in generale di tutto il mondo, è messa a rischio da fattori concomitanti. In primis non si può non annoverare il cambiamento climatico, che mette in seria difficoltà alcune specie animali e vegetali, più in difficoltà nell’adattarsi alle nuove temperature ed ai nuovi livelli di umidità.
Inoltre la decimazione degli insetti impollinatori, quali ad esempio le api, impedisce alla naura di auto rigenerarsi ogni volta con paesaggi nuovi e sorprendenti. Ed inoltre l’attività antropica – in realtà responsabile anche degli altri fattori – che con la caccia a specie quali orsi e lupi sottrae nemici naturali a molte specie animali, provocandone la diffusine della popolazione oltre il livello contenibile. Ed infine la presenza di specie aliene, prive di predatori naturali.
Non è affatto un vezzo del ritorno ad una natura passata che contrasti con l’attività agricola, ma è la base per la vita stessa sulla terra. La biodiversità è una ricchezza inestimabile, che mantiene in equilibrio interi ecosistemi. Al variare di essa, l’equilibrio viene meno, con conseguenze anche di grave entità per le specie presenti, compreso l’essere umano. Ed è per questo che la Giornata mondiale della biodiversità nel 2023 assume un suono molto più incisivo. Il tema è: “Dall’accordo all’azione: ricostruire la biodiversità“. Questo titolo fa sperare in azioni concrete che vadano oltre le mere intenzioni ed i convegni a tema. Ed inoltre l’idea di ricostruire è centrale per la ricostituzione di un ecosistema più sano. Dunque non solo tutelare ma anche ricostruire.
Le concause che hanno messo a repentaglio la biodiversità sono varie, ognuna di pari importanza. Senza dubbio non si può evitare di porre l’accento sulla monocultura, pratica di coltivazione intensiva che annienta la vita nel suolo, piantando per ettari interi esclusivamente una varietà. Che depaupera il terreno, allontana gli insetti impollinatori, e rende sterili e privi di via tutti i terreni.
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