L’acqua elemento di vita. Evocazione narrativa e poetica. E soprattutto bene primario, senza il quale non si può sopravvivere. L’Occidente industrializzato, l’Occidente dei consumi, utilizza acqua potabile anche per eliminare i rifiuti. Ed è un paradosso che questo bene così prezioso venga sprecato quando in altri Paesi l’acqua potabile è un bene raro come una gemma preziosa. La siccità ed i cambiamenti climatici hanno esasperato una tendenza in corso da decenni. L’aumento su scala mondiale della desertificazione di alcune aree. Travalicando i paesi africani, troppo lontani per destare l’interesse dell’opinione pubblica, si può avere una fotografia netta della desertificazione anche in Italia.
Dal 2018 sono in netto aumento le zone a rischio desertificazione, proprio quelle che avevano sentito il campanello d’allarme della siccità. Il deficit di pioggia e neve, che si attesta su una riduzione rispettivamente del 60 ed 80%, distrugge i raccolti e di conseguenza rende necessaria l’importazione dei prodotti che devono essere presenti nei supermercati tutto l’anno, con conseguente aumento di prezzi.
Come si può osservare, la mancanza di acqua, che in Occidente non mette ancora a rischio quella potabile, può avere effetti negativi a cascata nei settori più svariati. Per questo la Giornata mondiale per la lotta alla siccità e la desertificazione è un’occasione per ricordare quanto sia importante la risorsa idrica.
Su scala mondiale quello che generalmente accade è di intensificare nel giorno stabilito per le celebrazioni, in questo caso il 17 giugno, delle campagne di informazione e sensibilizzazione. Rimanendo nel territorio penisolare, il 17 giugno prende avvio l’iniziativa di Finish, con il supporto di Future Food Institute, che quest’anno farà tappa in Puglia, dove l’agricoltura è stata pesantemente compromessa dalla siccità.
Come si legge nella pubblicazione dell’evento, “l’intervento, in corso di realizzazione, vedrà la piantumazione diretta di oltre 500 alberi resistenti al batterio della Xylella e un intervento di monitoraggio idrico delle coltivazioni su un totale di 500 ettari distribuiti nella provincia di Brindisi, che garantirà un risparmio annuale (considerate le 20 settimane di stagione estiva) di oltre 150 milioni di litri d’acqua. L’attività verrà svolta in collaborazione con la Cooperativa Agricola Sociale di Comunità “Borgo Ajeni di San Michele Salentino”.
Quindi fatti oltre le parole. E questo è confortante. Le campagne di sensibilizzazione sono sovente mirate a raccontare, a narrare luoghi in difficoltà ed a snocciolare numeri e statistiche che per i più interessati possono essere motivo di ulteriore spavento e preoccupazione.
Essenziale per il contrasto al cambiamento climatico ed alla siccità è alleviare quel senso di impotenza che si diffonde di fronte ad una crisi, e che si traduce essenzialmente nel pensiero “Cosa posso fare?”. La risposta non è semplice. Evitare gli sprechi può essere un buon inizio. Anche la realizzazione di iniziative come quella sopra descritta può rappresentare un cardine di cambiamento. L’acqua deve essere diritto di tutti, e chi ne vuole fare risorsa limitata per poter monetizzare su un bene comune, andrebbe fermato quanto prima possibile.
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