Si sta valutando ancora la possibilità di avere una Giornata mondiale di azione per l’Amazzonia, territorio messo fortemente a rischio dall’uomo.
L’uomo distrugge e quando si accorge di essere in pericolo cerca di riparare. Ma non sempre è possibile. Quando un vetro va in frantumi è quasi impossibile incollarlo nuovamente, e comunque sarà più fragile e meno funzionale. Così come l’Amazzonia ferita, depauperata, rasa al suolo e consegnata alle fiamme difficilmente potrà tornare ad essere quell’intaccabile polmone del mondo su cui tutti facevamo affidamento per respirare, e dunque per vivere.
Arrivano quasi a 100mila gli incendi che ogni anno devastano porzioni sempre più ingenti di terreno, e di habitat faunistico. Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita esponenziale delle specie che sono entrate a far parte delle categorie tutelate. Hanno perso il loro habitat, e sono a rischio estinzione. Un’altra notizia davvero deprimente è che buona parte degli incendi è doloso.
Amazzonia, lacrime e sangue
In Amazzonia, come in generale in Brasile, si consuma il più alto numero di omicidi ambientali. Ciò significa che un copioso numero di ambientalisti, che lottano contro gli allevamenti intensive contro le attività estrattive indiscriminate, perdono la vita a causa della loro missione, che devono intraprendere in solitaria, perché alcun governo mondiale ha intenzione di sostenerne la causa.
Sulla carta sì, le intenzioni sono sempre buone. Ma come diceva Ovidio, ne le “Metamorfosi”, “l’inferno è lastricato di buone intenzioni“. Nonostante esista già una giornata mondiale per l’Amazzonia, gli attivisti richiedono una incentrata sull’azione, proprio a sottolineare quanto le parole senza le azioni perdano di valore. Ci si sta pensando. Le giornate mondiali non modificano purtroppo l’esito degli eventi, ma aiutano a sensibilizzare sul tema. Sta ai vari governi riuscire a trovare le giuste iniziative per rendere partecipi anche i popoli che sono a migliaia di chilometri di distanza.
L’attivismo ambientale
L’attivismo ambientale non è un modo di manifestare ‘gentile’. Il fatto che non ci sia sopra una bandiera politica non significa che non siano esposti a pericoli. Specialmente in sud america, in particolare Messico e Brasile dove ogni anno centinaia di persone perdono la vita per aver difeso il loro ambiente. le attività estrattive minano il territorio e distruggono l’ambiente.
Gli allevatori occupano spazio che non dovrebbero occupare, radendo al suolo ettari di bosco e provocando incendi dolosi, così da ottenere maggiori spazi dedicati all’allevamento del bestiame ed alla produzione di mangime. Il ‘regime’ di Bolsonaro è stato devastante, per l’Amazzonia quanto per le popolazioni indigene che ancora vi vivono all’interno. Ci si augura che sotto l’egida di Lula la situazione possa migliorare.