Il 15 giugno 2012 è la Giornata Mondiale del vento, che intende celebrare quella che è stata un’importante fonte di energia pulita fin dall’antichità. In occasione della ricorrenza di oggi in molti Paesi si svolgeranno iniziative di diverso genere, incontri, convegni basati proprio sulla valorizzazione delle ecoenergie, le quali, se sfruttate tramite le moderne tecnologie, riescono a rivelarsi efficienti e allo stesso tempo a garantire la salvaguardia dell’ambiente. Il ricorso alle fonti di energia green è fondamentale per lo sviluppo sostenibile.
L’obiettivo della Giornata Mondiale del vento è anche quello di avviare una maggiore sensibilizzazione nei confronti dei più sulla questione delle energie alternative. Proprio per questo in Italia sono stati organizzati dei convegni al Senato e all’auditorium del GSE. Inoltre è da ricordare che nelle giornate del 16 e del 17 giugno in nove regioni italiane ci sarà la possibilità di effettuare visite guidate presso i parchi eolici.
In Italia intanto l’eolico continua a crescere. Molto significativa è a questo proposito la dichiarazione di Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, il quale ha fatto notare: “Puntare sull’eolico è nell’interesse di un Paese come l’Italia, perché permette di ridurre le importazioni di fonti fossili e la produzione da impianti inquinanti che sono, oltretutto, la ragione principale degli aumenti in bolletta avvenuti negli ultimi 10 anni in Italia”.
Proprio in occasione della Giornata Mondiale del vento Legambiente ha stabilito un protocollo di monitoraggio con l’Associazione nazionale energia del vento, per tenere sotto controllo l’impatto dell’eolico sull’avifauna.
Energia eolica in Italia: è il 6.4% della produzione elettrica
L’energia eolica in Italia sembra sia destinata a crescere: nel mese di aprile è stato garantito il 6,4% della produzione elettrica nazionale, mentre il 5 dicembre è stato registrato anche il picco del 9%. Nel 2011, infatti, l’eolico ha permesso una produzione di energia pari a 10 terawattora, per un valore totale di 7250 megawatt distribuiti in 16 regioni e 450 Comune. Un settore in grado di crescere e di affermarsi con successo, se non ci fosse un problema di strumenti e chiarezza.
Ci sono infatti gli stanziamenti economici e i progetti di realizzazione, oltre al pieno sostegno della popolazione degli italiani (ben il 90% degli italiani è favorevole all’energia del vento). Non c’è però chiarezza normativa e mancano gli strumenti idonei: questa situazione di difficoltà ha fatto perdere 100 posti di lavoro nel settore, e altri 50 sono a rischio e per ora si ritrovano in mobilità. La speranza, dunque, è che il governo possa impegnarsi attivamente e mettere in pista nuovi decreti in materia.
L’occasione per parlarne è l’avvicinarsi della giornata mondiale del vento, fissata per il 15 giugno. Un momento di riflessione anche in Italia, appunto, dove l’Associazione Nazionale Energia dal Vento festeggerà il suo decimo compleanno. Una tappa importante, che il presidente Simone Togni si spera possa essere festeggiata favorendo la crescita di questo settore e quindi, l’economia del nostro Paese. Le premesse ci sarebbero tutte, se si volessero attuare. Dopo l’intervento di Clini sugli incentivi per 60000 giovani nel settore della green economy (per ora solo manifestato a parole), speriamo che anche per migliorare il mercato dell’energia eolica si possa fare qualcosa di concreto.
photo: Drewkolb
L’energia eolica conviene: in Sardegna non fa pagare l’Imu
In Sardegna investire nelle fonti rinnovabili è estremamente conveniente: l’Imu, una delle più odiata tassa dagli italiani, nel Comune di Tula è proprio il parco eolico a ripagarla. Grazie proprio alle entrate provenienti dalla produzione di energia alternativa, infatti, il Sindaco ha potuto esentare i 1600 residenti nel piccolo centro urbano dal pagamento di questa tassa sulla casa. La scommessa del piccolo comune d’investire nelle energie rinnovabili sta dando i suoi frutti, anche concretamente: oggi i ricavi provenienti del centro produttivo dalle pale eoliche sono pari al 12-13% dei proventi comunali.
Arrivano infatti all’amministrazione comunale 400 mila euro all’anno da questo business generato dalla green economy, finora investiti in politiche di tutela ambientale e di sviluppo sociale. Numeri alla mano, l’amministrazione comunale di Tula ha scelto di ridurre l’aliquota dal 4 al 2 per mille e contemporaneamente di aumentare la detrazione da 200 a 400 euro, con detrazioni per i figli a carico di 50 euro per ciascuno dei piccoli che compongono in nucleo familiare.
Ecco dunque cosa può significare per alcuni cittadini avere un’amministrazione locale con interessi verso lo sviluppo sostenibile e di fonti di energia pulita: gli investimenti finalizzati alla crescita sostenibile sono investimenti che ritornano ai cittadini in termini di qualità della vita, risparmio energetico e ammortizzazione delle spese nel lungo termine. Non è un caso che ciò avvenga proprio in Sardegna, dato che è in quest’isola che è localizzato il parco eolico più grande d’Italia.
Il parco eolico di Tula ha una capacità produttiva pari a 90 MW che permettono di soddisfare il fabbisogno energetico di 65000 famiglie, al momento sfruttato al massimo della sua capacità; il primo cittadino di Tula non vuole però fermarsi qui e vuole spingere anche l’energia solare, dando un contributo a chi sceglie di installare pannelli fotovoltaici nella propria abitazione per scaldare l’acqua di casa, un contributo pari al 45% dell’investimento. In questo modo è il Comune che si mette in prima persona accanto ai cittadini, dimostrando anche concretamente l’attenzione che ha per lo sviluppo di fonti alternative.
E la prossima frontiera quale potrebbe essere? C’è chi ipotizza che l’acqua potabile si possa ricavare in modo innovativo dall’energia eolica: il futuro, in fondo, è proprio in mano in chi ha la capacità di immaginarlo e il coraggio di costruirlo.