I dati
Molto interessanti sono i dati che provengono dal WWF, secondo il quale ogni italiano consuma al giorno 6.000 litri di acqua, anche nascosta nei vari prodotti che fanno parte della sua alimentazione quotidiana, compresi la carne, la pasta e la frutta esotica. Il totale ammonta a 62 miliardi di metri cubi l’anno, un vero e proprio allarme, considerando che la disponibilità di acqua dolce è in diminuzione e che, in tutto il globo, a causa dell’aumento della popolazione, questa risorsa è in riduzione. La situazione è preoccupante, perché l’Italia sarebbe anche il terzo importatore di “acqua virtuale” al mondo, dopo il Giappone e il Messico. La nota associazione ambientalista ha dedicato uno specifico rapporto alla questione, dal titolo molto significativo: “Acqua in bocca: quello che il cibo non dice sull’impronta idrica”.
Nel mondo soltanto il 2,5% dell’acqua è dolce. Se a questa cifra togliamo anche quella parte racchiusa nei ghiacci e sotto la superficie della Terra, arriviamo all’1%. Questa percentuale una volta poteva bastare, ma adesso, per i cambiamenti climatici, per l’inquinamento, per la crescita demografica, per l’aumento dei consumi, rischia di diventare insufficiente. Secondo gli esperti, la colpa sarebbe da attribuire anche alle nostre abitudini alimentari e ai cambiamenti che sono intervenuti in esse. Da questo punto di vista il nostro stile di vita è peggiorato: continuiamo ad importare sempre più grandi quantitativi di carne dall’estero e trascuriamo i benefici della dieta mediterranea.
Gli eventi
A Milano il Club Alpino Italiano ha presentato il progetto “L’acqua che berremo”. L’iniziativa prevede l’organizzazione per tutto quest’anno, in varie regioni italiane, di convegni, escursioni e eventi nelle scuole, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’attenzione, che dovrebbe essere riversata nei confronti dell’acqua. Il presidente generale dei CAI, Umberto Martini, ha dichiarato a questo proposito che noi diamo per scontata la disponibilità dell’acqua, ma nel mondo non è per tutti così. All’acquedotto del Flora, a Grosseto, in programma ci sono diverse occasioni di sensibilizzazione. In maniera particolare si svolgerà la presentazione, il 22 marzo alle 10:30, presso il depuratore di San Giovanni, del progetto “Goccia a goccia”, che intende coinvolgere la scuola primaria e secondaria, per rendere consapevoli le nuove generazioni sulla rilevanza di un uso corretto dei beni idrici. In Trentino verranno organizzati dei punti informativi e delle visite guidate, per favorire la conoscenza del rapporto fra acqua e territorio. In particolare si potranno effettuare degli accessi alle centrali idroelettriche e verranno illustrate le procedure per la sicurezza idraulica degli alvei dei torrenti.
Foto di Simona Z
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