“The answer my friend is blowing in the wind” – “La risposta mio amico soffia nel vento” cantavano decenni fa Bob Dylan e la superba voce di Joan Baez. Ed ancora oggi si ascolta il melodico ritornello senza riflettere troppo su quanta verità ci sia in queste parole. La risposta è nel vento. La domanda: come migliorare le energie rinnovabili? Il sole, il vento, per il momento e fortunatamente non sono ancora materie prime esauribili come l’acqua. E da lì si deve partire. Sapendo che non si sottrae niente a nessuno.
Come ogni anno il 15 giugno l’ANEV – Associazione Nazionale Energia del Vento – celebra la giornata del vento, con il supporto dell’Erg, l’adesione del Presidente della Repubblica e i Patrocini del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero per i beni e le attività culturali, oltre che del Comune di Roma. Tutti gli anni iniziative rivolte a sensibilizzare la presa di coscienza di quanto sia preziosa questa risorsa, che in molti probabilmente sottovalutano. Campagne su tutto il territorio nazionale hanno lo scopo di diffondere l’importanza dell’energia eolica, attraverso azioni coordinate da WindEurope, dal Global Wind Energy Council e dalle associazioni nazionali.
Il cambiamento climatico, ed i disastri ambientali ad esso associati sono tangibili da chiunque. Bisogna proprio voltarsi dall’altra parte per non accorgersi della deriva ecologica che sta prendendo il pianeta. Il recente RePower EU, piano europeo finalizzato ad accelerare lo sviluppo delle rinnovabili per affrancare la dipendenza energetica dalla Russia, ha messo sul piatto fondi ma allo stesso tempo sollevato problematiche relative alla reale possibilità di capovolgere la produzione d’energia entro il 2030. L’eolico permette di sruttare la velocità del vento per produrre energia. E di impianti in Italia ce ne sono. Tuttavia anche l’energia eolica sta attraversando la propria crisi.
Nonostante siano di semplice installazione, gli impianti richiedono materie prime come rame ed acciaio, che in questo momento storico sono di difficile reperibilità. La crisi energetica mette a rischio anche l’energia eolica. I costi di trasporto sono impennati, e la Danimarca, la nazione che più di tutta Europa sfrutta l’eolico, ne risente in prima istanza. A cascata anche l’Italia incontra notevoli ostacoli. Tuttavia la validità dell’eolico non viene messa in discussione, se non da sparute amministrazioni locali che lamentano la compromissione estetica del paesaggio data dagli aereogeneratori.
L’energia eolica è completamente pulita, ad emissioni zero e facilmente producibile, ma richiede una superficie di terreno piuttosto ampia. Non sfrutta materie prime a risorsa limitata, e per questo è una porta d’accesso privilegiata per un futuro più verde. Ma è necessario avere fiducia ed investire più di quanto si sia fatto in precedenza. Dare fiducia al vento significa dare fiducia alle risorse che naturalmente l’ambiente regala all’essere umano. E la Giornata mondiale del vento vuole ribadire proprio questo principio. Nell’Odissea di Omero Eolo, Dio del Vento, regala ad Ulisse un otre che contiene e trattiene tutti i venti, tranne uno. Quello che lo riporterà a casa. Ed è sempre lì che si deve tornare. Alla casa-Terra.
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